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Mariam Ali, la prima candidata col velo alle Comunali di Roma

Vent'anni, figlia dell'Imam della Magliana, è nella lista di Demos che appoggia il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri. Influencer contro i pregiudizi su Instagram e TikTok, agli hater risponde con l'ironia. Ecco il suo identikit.

Ha 20 anni, studia Giurisprudenza ed è pronta a scendere in campo per far udire forte e chiara la sua voce: Mariam Ali è la prima aspirante consigliera con il velo della Capitale, candidata al consiglio comunale del Municipio ZI di Roma con Demos - Democrazia Solidale - nella coalizione di centrosinistra che sostiene il candidato sindaco Roberto Gualtieri.

Figlia dell’Imam della Magliana Sami Salem, Mariam è musulmana praticante e il suo hijab non solo lo porta con orgoglio, ma una delle sue missioni è combattere i pregiudizi che aleggiano intorno a chi è di fede musulmana e ne osserva i precetti. “Non è semplice. Sono tutto ciò che secondo gli stereotipi è debole e criticato: donna, musulmana, col velo, giovane e ogni tanto faccio TikTok", spiega sul suo profilo Instagram che conta 39.500 follower. “Mi scrivono che sono sottomessa, vedendo il mio velo, mentre non sanno che dietro c’è un mondo, che vengo trattata da regina, che non mi è mai mancato nulla e che coprire i capelli non è un 'sacrificio' per me, me li copro per uscire mica mi taglio la capoccia, i capelli ce li ho ma se non ve li faccio vedere che problema vi crea? Mi copro il capo, non il cervello”.

Una replica agli hater e a chi, sapendo della sua candidatura, ha iniziato a inviare critiche e in alcuni casi anche offese ritenendola anche incapace di ricoprire un ruolo politico: "Torna a fare TikTok che è meglio. Una che fa TikTok deve fare video, non politica, mi dicono. Ma chi ha deciso che chi fa video non può esser portato per la politica? Non sanno inoltre che per quanto possa sembrare facile 'fare video' ci sono dietro tante idee, si pensa molto per poter far arrivare in modo semplice un pensiero a più persone possibili, pensano che sia da persone stupide, ma allora perché non li hanno fatti loro? E se li hanno fatti si reputano stupidi?".

Un messaggio affidato ai social e corredato da una foto in cui posa con il velo, diretto "ai giovani e a tutti coloro che si trovano in difficoltà per via dei giudizi altrui: pensate a voi stessi e a ciò che vi fa stare bene, voi sapete cosa vi farebbe stare bene al di là delle critiche e quindi fatelo, le persone criticheranno sempre. Accogliete le critiche e rendetele il vostro punto di forza. Non deve essere semplice, deve farvi stare bene".

A inizio agosto, quando aveva annunciato la sua candidatura alle Amministrative, Mariam aveva spiegato che cosa l’ha spinta a farlo: il voler "dare una mano alla città in cui sono nata e cresciuta e della quale conosco le esigenze e le mancanze, delle quali io in primis da cittadina mi lamentavo". Sgombrato invece il campo da dubbi relativi alla sua religione e a quel velo che per lei è parte del suo essere, ma per troppi qualcosa che fa paura o che significa più di ciò che è: "non mi sto candidando per rappresentare i musulmani in Italia, questo lo fa chi di dovere! Io mi candido in quanto cittadina italiana e romana, per i giovani, gli anziani e i bisognosi, per poter dare una mano a questa maestosa città. La religione è per me personalmente uno stimolo per poter 'dare senza ricevere', essere sempre attiva come cittadina e aiutare gli altri col cuore, questo mi ha sempre insegnato mio padre della mia religione".

Scorrendo il suo profilo Instagram prima del 5 agosto, giorno in cui ha annunciato la sua candidatura, Mariam appare come migliaia, milioni di ragazze della sua età: parecchi selfie, foto più o meno in posa sulla spiaggia e in città, tanti scatti con la famiglia, e sopratutto l’amato papà. "Ho sempre supportato mio padre, che per molti è una guida e un supporto, sono altruista come lui, che va anche a insegnare nelle carceri. Così gli ho parlato di questo mio desiderio. Poi mi sono incontrata con Demos, che era venuto a sapere di questo mio intento. Ed eccomi qui". Poi con le sorelle: Tasnim, influencer e star del web che da oltre un anno si batte con ironia contro i pregiudizi sull’Islam, Safa, che si è appena diplomata, e Amina, la piccola di casa.

In mezzo agli scatti della vita quotidiana ci sono poi riflessioni su temi importanti come fede, religione, inclusione, lotta per i diritti civili e umani, ma anche tanta ironia per smontare i pregiudizi sulle sue convinzioni e i suoi valori. Giovane, giovanissima Mariam, ma con le idee chiare e nessuna intenzione di essere messa a tacere. Anche su TikTok, dove ha superato i 240.000 follower: «Non mi sono sentita offesa di essere identificata come la prima candidata col velo al consiglio comunale e municipale di Roma. Alcune persone si sono sentite offese per conto mio, ma io non mi sono sentita offesa perché comunque è così e basta. Io sono fiera di essere la prima candidata col velo a Roma. Quindi sì, sono musulmana, col velo, romana, egiziana e candidata al Comune e al Municipio di Roma»

Troppo giovane e con poca esperienza, è la risposta dei detrattori. Ma i sessantenni hanno automaticamente più esperienza in politica? Chi è giovane non può entrare in politica? Se sono in regola per potermi candidare proprio come un cinquantenne, chi mi impedisce di farlo? Chi ha detto che una persona anziana per forza sia più esperta in politica? Dicono di spronare i giovani a dare una mano, a pensare al futuro e ad interessarsi di più alla vita politica, e poi, quando i giovani ci provano, vengono demoralizzati e criticati per la poca esperienza, ma come faccio a fare esperienza se non mi viene data la possibilità di farla?".

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