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5 scrittrici femministe di cui non puoi perderti nulla

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Sono quelle che hanno lottato per i diritti delle donne denunciando nelle loro opere la loro condizione di inferiorità. Ecco 5 scrittrici da scoprire

Donne che hanno dovuto lottare per i propri diritti facendosi portavoce dei disagi e delle battaglie di altre donne. Le scrittrici che vi riportiamo qui hanno raccontato le proprie condizioni di vita all'interno di una società maschilista, denunciando disparità e inferiorità oggi (quasi) superate grazie alle voci di un movimento di cui hanno fatto parte in modo attivo.

La letteratura italiana e internazionale vanta diverse esponenti che hanno fatto dell'uguaglianza di genere un pilastro su cui fondare se stesse. Con forza e coraggio si sono battute anche per noi e meritano un posto di rilievo.

Virginia Woolf

Virginia Woolf ha contribuito notevolmente all'emancipazione della donna ed è per questo motivo che abbiamo deciso di aprire l'elenco delle 5 scrittrici femministe da conoscere proprio con lei.

Scrittrice e attivista britannica, Virginia Woolf è nata nel 1882 e scomparsa nel 1941. A lei il merito di aver contribuito a cambiare il ruolo della donna nella società e la percezione stessa della figura femminile.

Studiata sui libri di scuola, è molto letta e apprezzata ancora oggi per essere stata una delle più audaci scrittrici di un'epoca maschilista in cui la donna era ancora costretta a subire il controllo dell'uomo di turno. Virginia Woolf stessa ha dovuto subire prima il controllo totale di suo padre, poi dei suoi fratelli e in seguito di suo marito in un '900 che condannava le donne all'ambiente domestico, privandole anche del diritto all'istruzione.

Al 1929 risale Una Stanza Tutta Per Sé, un libro fondamentale nella letteratura che ha aperto la strada alla tematica dell'emancipazione femminile. L'autrice scrive: “Una donna deve avere i soldi e una stanza tutta sua per scrivere romanzi”, una frase che fece scalpore in quegli anni ma che ha gettato le basi per l'indipendenza economica delle donne.

Nella stessa opera, Virginia Woolf sottolineava che per niente al mondo avrebbe rinunciato alla sua libertà di pensiero, anche se questo significava combattere contro una società che non gliela riconosceva.

Sibilla Aleramo

Pseudonimo di Marta Felicina Faccio, Sibilla Aleramo ha dato alla luce il primo romanzo femminista della letteratura italiana. Nata nel 1876, è morta nel 1960 dopo una carriera da giornalista, scrittrice e poetessa. La sua impronta nella letteratura non è trascurabile e rappresenta la prima voce italiana contro la società maschilista dell'epoca.

Rifiutava fortemente il ruolo che la società imponeva alla donna, confinata tra le mura domestiche e lì relegata. Fu la prima scrittrice a portare attenzione verso il dibattito sulla questione femminile e sul ruolo della donna.

Tra le sue opere più apprezzate, Una Donna, datato 1906, un romanzo scritto sulla base di esperienze realmente vissute sulla propria pelle, specchio della società dei primi del '900. Il suo libro è stato tradotto in 12 lingue e distribuito in tutto il mondo, tale fu il successo che i suoi scritti ebbero tra le donne.

Dacia Maraini

Dacia Maraini sostiene fortemente che il femminismo sia l'unica rivoluzione riuscita del '900, quell'unico motore in grado di cambiare realmente la società, modificandone le leggi. Classe 1936, Dacia Maraini fa parte delle scrittrici femministe più apprezzate della nostra epoca.

Proviene da una famiglia di scrittori e di scrittrici e ha sempre dedicato le sue giornate migliori prima alla lettura e poi alla scrittura. In casa sua, a non mancare mai era proprio un buon libro da sfogliare a qualsiasi ora e il suo percorso professionale non poteva che portarla in questa direzione.

Dacia Maraini si è battuta per i diritti delle donne ma non solo per loro. Ha sempre sostenuto i più fragili della società, complice quel passato tanto doloroso vissuto nei primi anni di vita, segnati dalla guerra e dalla fame.

Una delle scrittrici italiane più tradotte nel mondo, ha raccontato più volte i momenti strazianti vissuti nei campi di concentramento e la loro inaudita violenza. Da leggere assolutamente il suo romanzo autobiografico, Bagheria, datato 1993.

Anna Banti

Pseudonimo di Lucia Lopresti, Anna Banti ha dedicato la sua vita alle storie delle donne e alla loro condizione di sottomissione in una società dominata da uomini. Nata nel 1895, Anna Banti si è spenta nel 1985. Nelle sue opere tratta la forza delle donne e il coraggio che dimostrano nel destreggiarsi in una società che non le rispetta.

Ne Il Coraggio Delle Donne (1940) raccontava la condizione femminile in una società di fine '800 all'insegna della volontà di riscattarsi con la forza d'animo e la determinazione che caratterizzano le donne.

Qualche anno dopo pubblicava Artemisia (1947) la sua opera più conosciuta, molto apprezzata dal pubblico e dalla critica. La protagonista del racconto è una donna che sostiene il diritto al lavoro e rivendica la sostanziale parità tra i sessi. Nella scrittura, Anna Banti si è ispirata alla pittrice Artemisia Gentileschi.

Simone De Beauvoir

Quando si parla di movimento femminista non si può non citare Simone De Beauvoir (1908-1986), una delle sue figure di spicco. Attiva nella lotta alla discriminazione, ha pubblicato Il Secondo Sesso (1949), in cui si focalizzava sul ruolo della donna nella società. In Francia venne inserito tra i libri proibiti.

Impegnata in modo attivo per rivendicare i diritti delle donne, riprendeva le tematiche femministe di orientamento marxista e denunciava la condizione di subordinazione del sesso femminile a quello maschile.

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