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Senza scadenza: la prima enciclopedia del packaging intramontabile made in Italy (dall’Acqua di Rose al Borotalco Roberts) di Camilla Sernagiotto

24-11-2023
Si intitola “Senza scadenza. L’intramontabile packaging made in Italy” ed è il libro della giornalista Camilla Sernagiotto che mette insieme per la prima volta tutte le confezioni di prodotti iconici italiani che non sono mai cambiate. Dalla latta gialla del burro Soresina al vaso bianco e blu di Amarene Fabbri, dalla bottiglietta di Acqua alle Rose al barattolo di metallo della colla Coccoina fino al tubetto di Crystal Ball e alla scatoletta delle caramelle Tabù, è un libro che racconta una memoria nazionale fatta di scatole, bottiglie e contenitori che tutti noi abbiamo sempre a portata di mano
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Scritto da Camilla Sernagiotto, Senza scadenza. L’intramontabile packaging made in Italy è il primo libro che riunisce tutte le confezioni di prodotti italiani mai cambiate nel corso degli anni, dei decenni e a volte perfino dei secoli. Ecco cosa ci ha raccontato l'autrice in proposito.

Si tratta della nuova fatica letteraria della giornalista, scrittrice e filologa medievale e moderna Camilla Sernagiotto, che come filo conduttore stavolta ha scelto l’immutabilità. Dalla latta gialla del burro Soresina al vaso bianco e blu di Amarene Fabbri, dalla bottiglietta di Acqua alle Rose al barattolo di metallo della colla Coccoina fino al tubetto di Crystal Ball e alla scatoletta delle caramelle Tabù, questo libro racconta opere d’arte di uso quotidiano che tutti noi abbiamo in abbondanza in casa e che sono tali e quali a quelle che avevano le nostre nonne, nonni, prozii e trisavoli.

Un esercito di prodotti che compone una memoria nazionale fatta di scatole, bottiglie e contenitori che ciascuno di noi ha sempre sotto gli occhi. E anche un po' del cuore.

Camilla Sernagiotto racconta "Senza scadenza. L’intramontabile packaging made in Italy"

La forza di questi oggetti è la capacità di farci fare veri e propri viaggi nel tempo. Guardando una confezione di Formaggjno Mio, per esempio, si sale a bordo della DeLorean e si torna dritti al decennio della propria infanzia. Un barattolo di colla Coccoina diventa una madeleine proustiana, un portale in grado di farci tornare indietro nel tempo” racconta Camilla Sernagiotto.

Nonostante ogni confezione annoverata nel libro sia ancora in commercio, il sapore di tutta questa operazione è squisitamente vintage. “Un retrogusto che è un gusto rétro di nome e di fatto, perché questo è il tipo di estetica che regna tra i pack immortali” spiega Sernagiotto. “Ciascuno di questi pack è un tassello di un puzzle di quell’Italia esposta sugli scaffali delle drogherie, nei supermercati, nelle botteghe storiche, negli alimentari di quartiere. E, ancora, nelle credenze delle nostre nonne. Sembrano cose di un tempo andato, ma in realtà sono ben radicate sia al presente che nel futuro: tutte le aziende che ho interpellato mi hanno giurato che non abbandoneranno mai queste confezioni storiche. Ne va del loro onore”.

Camilla Sernagiotto ci presenta "Senza Scadenza"
Camilla Sernagiotto ci presenta "Senza Scadenza"

Le aziende - spesso a conduzione familiare - che stanno dietro a ciascuno di questi prodotti si battono da generazioni per non farli mai tramontare. Dal pacchetto di caramelle Morositas alle scatolette di liquirizie Amarelli fino alla Crema Sapone Cella, al dentifricio Marvis, alle caramelle Zigulì e ai gianduiotto Caffarel, sono moltissime le tappe del viaggio tra le più grandi aziende e famiglie della storia d’Italia, blasoni del Made in Italy del calibro di Campari, Vergani, Zaini, Luxardo, Tassoni, Antonio Mattei, Venchi…

Più di sessanta aziende italiane hanno aperto i propri archivi per fare confluire in questo libro - che è tutto illustrato a colori - tantissime foto storiche, reperti archeologici, pezzi di ieri e pezzi di oggi, che spesso collimano alla perfezione visto che questa è l’enciclopedia delle confezioni italiane che mai sono state modificate.

Dalla tazzina marrone della Coppa del Nonno fino all’incarto del Mottarello, dal barattolo della crema Prep a quello del Borotalco Roberts, in Senza scadenza. L’intramontabile packaging made in Italy ci sono tutte quelle forme iconiche che hanno lasciato un'impronta indelebile nella memoria di diverse generazioni di italiani. Dall’immagine all’immaginario il passo è breve, e da quella porta si accede alla storia del design e del costume.

Non solo design: passione e costume in un libro di storie italiane

Questo libro non è il solito libro di design, scritto da designer per dei designer: "Senza scadenza" ha come plus il fatto che a parlare è un’appassionata, guidata solo ed esclusivamente dalla passione viscerale che nutre per le scatole, i barattoli, le bottiglie.

“Sono un’accumulatrice seriale di confezioni” ammette Camilla Sernagiotto. “Dico ‘accumulatrice seriale’ ma in realtà mi ritengo una collezionista fiera e orgogliosa di ogni mio pezzo. Molte delle scatole che custodisco le ho ereditate da mia nonna Bianca, a cui il libro è dedicato. Da lei ho avuto scatole su scatole, ma soprattutto la passione in essa custodite. L’approccio che ho dato a questo libro è proprio quello viscerale dell’amore puro che mi ha trasmesso lei. Benché ci sia tantissima storia, oltre alle dichiarazioni, ai virgolettati, alle interviste e ai focus dei vari direttori marketing, fondatori, CEO, capi, soci e via dicendo, non c’è mai quel distacco e quell’oggettività tipica del design industriale. "Senza scadenza" è un diario sentimentale più che un’enciclopedia. Ma per me un diario ha la stessa autorevolezza di un’enciclopedia, soprattutto se a parlare in prima persona sono i diretti interessati, i protagonisti che stanno dietro a queste piccole meraviglie”, prosegue l’autrice, che è una giornalista del Corriere Della Sera.

Il suo viaggio tra famiglie, aziende, bottiglie e pack è un’odissea non soltanto nel design italiano ma anche nel consumismo, della resilienza, nell’arte del sapersi arrangiare, quel primato tutto italiano che da secoli ci permette di risollevarci sempre. Eppure le cadute nel corso di tutte queste storie sono state molteplici, alcune davvero rovinose. “A volte dovevo trattenere le lacrime perché tra queste pagine ci sono tanti racconti di sofferenza e di crisi. Però, assieme alle lacrime di pianto, ho versato anche tantissime lacrime di riso. Spesso sono emerse storie esilaranti, come quella che mi ha raccontato Pina Amarelli dell’azienda omonima di liquirizie. Lucio Dalla era un grande fan delle scatolette Amarelli, è una volta le telefonò da New York dicendole: ‘Pina, abbiamo un problema: a New York hanno finito la scatoletta rossa di Amarelli e c’è Isabella Rossellini che vuole rubare la mia ma io non gliela voglio dare. Come facciamo?’”.

La copertina di "Senza scadenza"
La copertina di "Senza scadenza"

Sono tanti i racconti di Vip nostrani del calibro di Lucio Dalla, Isabella Rossellini e De Sica, perché nel caso di queste confezioni iconiche non c’è star che si differenzi dal “comune mortale”: sia il divo che l’uomo “qualunque” mangiano la Coppa del Nonno. Nel capitolo dedicato alla Coppa del Nonno si legge che quella mitica tazzina marrone ripiena di gelato al caffè “fa parte dei ricordi degli italiani di ogni età, dal bambino di oggi al bambino di ieri e ieri l’altro, come per esempio Christian De Sica”. Il libro riporta le parole del celebre attore: “Avevo otto anni. Mio padre mi portò sul set del film "Il generale Della Rovere". Il teatro 5 era pieno di neve finta, papà e Vittorio Caprioli si roto-lavano, feriti a morte, ma non morivano mai. Rossellini diceva: ‘Fate un po’ de meno. Dai, mo’ basta… e mori-te!’ e intanto mangiava la Coppa del Nonno”, racconta Christian De Sica.

Una sfida che parte da Voghera

A lanciare la sfida a oltre 60 aziende italiane è Camilla Sernagiotto, che poco più di un anno fa si è buttata a capofitto in questa avventura, coinvolgendo i più grandi blasoni aziendali del nostro Paese. Giornalista e filologa medievale nativa di Voghera, scherza dicendo che “soltanto una casalinga di Voghera DOC quale sono io avrebbe potuto fare l'enciclopedia delle confezioni di prodotti italiani!”. E proprio della sua amata Voghera - in cui da qualche anno è tornata ad abitare, portando con sé il marito mantovano Alessio e due figli milanesi, Matilde e Pietro - mette sulla copertina del suo libro un simbolo: la colla Coccoina, la mitica colla in barattolo nata proprio a Voghera negli anni Cinquanta, prodotta dall’azienda vogherese Balma & Capoduri.

La giornalista Camilla Sernagiotto con il suo ultimo libro
La giornalista Camilla Sernagiotto con il suo ultimo libro

Ciascuno degli oltre cento prodotti di cui parla il mio libro ha un posto d’onore nel mio cuore. Dal triplo concentrato di pomodoro Mutti (nato con tappo in bachelite affinché potesse diventare un ditale per rammendare) fino al pacchetto di gomme da masticare Big Babol, li considero tutti quanti come qualcosa di mio. Però un posto speciale è ricoperto dalla colla Coccoina e dalla scatoletta dei punti Zenith, che sono due fiori all’occhiello della mia amata città, Voghera. E sono molto legata anche alle pastiglie Leone, perché il fondatore, Luigi Leone, era il marito della sorella della matrigna di mio nonno… Una parentela un po’ alla Beatifilul, lo so, ma che per me vale come un vincolo di sangue” racconta Camilla Sernagiotto.

Come una grande famiglia

La cosa più entusiasmante dell’avventura di "Senza scadenza" è il fatto che questo libro sia riuscito a creare una sorta di enorme famiglia di cui fanno parte tutte le varie famiglie di imprenditori d’Italia che da generazioni lavorano sodo per onorare una scatoletta di punti metallici e di caramelle allo zucchero o una bottiglia di sciroppo al tamarindo e di dopobarba” sottolinea l’autrice, la quale si augura che anche i lettori possano sentirsi parte di una grande famiglia, “quella del nostro Paese, fatto di bellezza pura e di genialità che emerge perfino da un tubetto di dentifricio (Marvis) o da una tazzina di caffè (Coppa del Nonno)”.

"Senza Scadenza"
"Senza Scadenza"

La speranza di Camilla Sernagiotto è che il suo Senza scadenza. L’intramontabile packaging made in Italy diventi un enorme album di famiglia di tutto il nostro Paese. “Mi auguro che, di pagina in pagina, possa rievocare tanti ricordi e non solo: deve anche ricordare a tutti noi che è importante continuare ad acquistare questi gioielli della nostra tradizione, che sono un patrimonio nazionale che non va assolutamente perduto”.

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