La pioniera è stata Gwyneth Paltrow, che già nel lontano 2008, pur promuovendo in alcuni casi metodi e teorie controverse finendo al centro di polemiche, rese “mainstream”, oltre che di interesse generale, un argomento sino ad allora piuttosto tabù: la Sex Positivity, ovvero il positivismo sessuale, l’incoraggiamento a esplorare la propria sessualità e a goderne appieno.
Paltrow, complice la popolarità e l’interesse suscitato dalle celebrity, pur guadagnandosi inizialmente la fama di “snob impegnata” ha avuto il merito di accendere i riflettori su un tema che è in realtà riconosciuto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che nel 2103 ha proposto l’orientamento sex positive con l’idea di celebrare la sessualità e di non parlare dell’argomento concentrandosi esclusivamente sulla prevenzione di esperienze negative o malattie. A questo si accompagna anche l’obiettivo di comprendere il proprio corpo e quello degli altri e di astenersi dal giudizio, lasciando che la sessualità venga vissuta pienamente, nel rispetto di sé, degli altri e delle relazioni che possono esistere tra le persone.
Il movimento Sex Positive
Concetti che sono stati affrontati già diversi decenni fa, in particolare tra gli anni ’60 e ’70, quando la liberazione sessuale è stata al centro di una battaglia generazionale. È stata l’epoca degli hippie, del potere dell’amore e della bellezza del sesso, della celebrazione della sessualità e della lotta a ipocrisie e maschilismo, e anche un’epoca di rivoluzione soprattutto per le donne, con dibattiti su contraccezione, aborto legalizzato, femminismo.
Il termine "Sex Positive" ha iniziato a diffondersi a fine anni ’90 negli Stati Uniti con la fondazione del Center for Sex and Culture a San Francisco, in California, e del Center for Sex Positive Culture a Seattle, nello Stato di Washington. Nel 2009 a Portland è nato il Sex Positive World, un’associazione senza scopo di lucro che si impegna a "cambiare le idee e i valori della società sulla sessualità attraverso l'educazione e l'empowerment".
Sex Positivity, il ruolo di social media, influencer e serie tv
Recentemente di questi ultimi aspetti si è fatta portavoce non una persona, ma una serie tv. L’ultima stagione di Sex Education verteva proprio sulla sexual positivity, sul desiderio degli adolescenti di vivere la propria sessualità in modo consapevole ma privo di inibizioni per arrivare a conoscersi meglio. Allo stesso modo i social media hanno contribuito a rompere numerosi tabù, spingendo molti influencer a parlare liberamente della sessualità e dei diversi aspetti che contribuiscono a renderla unica per ogni persona, masturbazione compresa. Se fino a pochissimo tempo fa, infatti, la masturbazione o l’utilizzo di sex toy erano qualcosa da nascondere e censurare, ora sono considerati un momento di profonda conoscenza di sé e di appagamento di cui si può discutere senza pregiudizi né vergogna.
La cultura pop ha dato un'ulteriore mano a portare il movimento di positività sessuale nel mainstream: celebrità come Lady Gaga, Amber Rose, Jessica Biel, Cameron Diaz e Taylor Swift hanno parlato pubblicamente delle loro esperienze e contribuito a suscitare interesse e consapevolezza sul modo in cui spesso la sessualità viene vissuta.
«La dicotomia fra giusto e sbagliato, santo e peccaminoso, sembra risucchiare la sessualità in una spirale dove i desideri del singolo individuo sono messi da parte per fare spazio a una sessualità socialmente e moralmente costruita e riconosciuta - conferma l’istituto di Sessuologia Clinica di Roma - Il sesso è qualcosa di piacevole di cui si può parlare in tutte le sue forme: una maggiore apertura su questo tema può stimolare le persone ad aumentare la propria qualità della vita sessuale, rendendole più capaci di chiedere aiuto se affrontano dei problemi e di aspirare a qualcosa di più per se stessi e gli altri».
«Questa visione della sessualità facilita la possibilità di rivolgersi ad un servizio specializzato - fa notare ancora l'istituto - aumenta la sensibilità nel supportare il partner con una disfunzione sessuale o che ha subito violenza o abusi e allontana dagli stereotipi troppo rigidi sul genere e sulla sessualità. Il sesso non è un tabù o una cosa da “fare nel modo giusto”, ma il modo migliore per entrare in contatto con il piacere e l’intimità, da soli o con gli altri».
Su questa scia sono sempre più numerosi anche i brand che hanno iniziato ad affacciarsi sul mercato con campagne pubblicitarie d’impatto, e che si sono specializzati nella creazione di sex toy. È il caso, per esempio, di Lelo, brand nato a Stoccolma nel 2003 da una semplice domanda: «E se gli oggetti che usiamo nella nostra intimità fossero belli quanto quelli che mostriamo con orgoglio?». Ecco dunque che vibratori e stimolatori si sono trasformati in pezzi di design, non soltanto strumenti ma anche simboli di libertà ed emancipazione. Ed è cresciuto anche l’interesse verso questi device, creando un dibattito che si sta rivelando sempre più costruttivo e sempre meno giudicante. Soprattutto tra le nuove generazioni.
Gwyneth Paltrow e la nuova serie tv Sex, Love & Goop
Tornando dunque alle origini, ecco che ritroviamo Gwyneth Paltrow, stavolta impegnata a portare la sua visione a un altro livello. Dopo avere presentato la seconda generazione dei vibratori Goop, l’attrice e imprenditrice ha annunciato l’uscita di una serie tv intitolata Sex, Love & Goop, che segue cinque coppie durante un percorso di riscoperta della sessualità condotto da un gruppo di esperti.
«Sex, Love & Goop esplora ciò che significa essere veramente intimi in una relazione. - ha spiegato Paltrow - Lo show è uno strumento per trovare più piacere e connessione nelle nostre vite romantiche, ed è pieno di lezioni che vorrei aver imparato anni fa».