Trend

Theda Bara, l’attrice che diede vita al mito della femme fatale

L'attrice Theda Bara
"Ho il volto di un vampiro, ma il cuore di una femminista", diceva di sé Theda Bara. Sì, vale proprio la pena conoscere questa icona di sensualità ed emancipazione. Ecco perché
Nell'articolo:

Molto prima che Mae West, Greta Garbo, Marlene Dietrich, Jean Harlow e Madonna si facessero strada sul grande schermo, c'era lei: Theda Bara, la prima vamp e icona di sensualità della storia del cinema. Uno sguardo magnetico e un fascino inquietante erano la sua cifra stilistica, quando nessuno (ma proprio nessuno) avrebbe mai immaginato di lasciarsi affascinare da una donna tanto dark e peccaminosa. O forse più semplicemente emancipata e conscia della propria femminilità.

L'ascesa verso la celebrità

Come si può immaginare, Theda Bara non era il vero nome di questa iconica attrice. Nata nel 1885 a Cincinnati, in Ohio, la figlia del sarto ebreo Bernard Goodman e di Pauline Louise Françoise de Coppet si chiamava in origine Theodosia Goodman. Aveva anche un fratello maggiore (Marque) e una sorella più piccola (Lori) e con la sua famiglia visse fino all'età di diciotto anni.

Allora tutto cambiò perché quella giovane ragazza dal viso di bambina decise di seguire il suo grande sogno: diventare un'attrice. Così si trasferì a New York, ma non ebbe molta fortuna. A quel tempo si stavano diffondendo canoni di bellezza ben diversi da ciò che lei rappresentava: capelli scuri e arruffati, curve sinuose. Theda era molto diversa da quell'idea androgina e sottile di donna che via via stava prendendo piede nell'età del Jazz.

La prima vera femme fatale del cinema

Theda non era come le altre ragazze e in verità nessuno - neanche lei - avrebbe mai pensato di diventare una delle icone del cinema più importanti di tutti i tempi. Fortuna volle che nel 1915 venne notata dal regista Frank Powell che, ancora sconosciuta, le chiese di recitare in A Fool There Was (La Vampira). Certo Theda non era proprio entusiasta di un film del genere, ma si trattava di una produzione della Fox Film Company. Sempre meglio che restare ferma mentre le altre venivano scritturate.

Nel cinema muto l'aspetto e le movenze erano tutto, specialmente quelli del viso. E Frank Powell capì subito che la giovane Theodora aveva del potenziale inesplorato, che avrebbe scatenato una vera e propria rivoluzione sul grande schermo. La Fox decise di puntare tutto su questa emerita sconosciuta, le cambiarono il nome in Theda Bara (anagramma di Morte Araba) e organizzarono la prima campagna pubblicitaria di massa della storia.

A Fool There Was, film basato sul melodramma teatrale di Porter Emerson Browne e sull'omonimo poema di Rudyard Kipling, fece scalpore. E con la storia della tentatrice mangiauomini che per la ricchezza era disposta a uccidere, Theda Bara divenne una delle più grandi star di tutti i tempi.

Una donna "orribilmente affascinante"

Immagina l'effetto che Theda Bara ebbe sugli spettatori di un film come La Vampira. Di lei il New York Dramatic Mirror scrisse: "Miss Bara non perde occasione per un fascino sensuale nella sua interpretazione del vampiro. È una donna orribilmente affascinante, viziosa fino al midollo e crudele. Quando dice 'Baciami, sciocco', lo sciocco è generalmente pronto a obbedire e a godersi un momento prolungato, indipendentemente da quelli meno divertenti a seguire".

Theda ha sovvertito all'immagine della donna angelica e sottomessa, portando alla luce una femminilità dirompente e sfacciata. Grandi occhi neri sempre accentuati da un trucco scuro e pesante, viso tondo e dalla pelle candida, e poi veli, braccialetti scintillanti un po' gipsy e grandi orecchini a cerchio, seguiti a ruota da diademi e monili. Theda non era soltanto un'attrice del cinema muto, ma un'icona di stile che con il suo fascino è riuscita a "dominare" gli spettatori.

La Vampira è stato soltanto il primo di tanti successi, dal 1915 al 1919 recitò in ben quaranta film, sempre da protagonista e sempre nel ruolo della femme fatale: SinDestructionThe SerpentSalome e Cleopatra sono soltanto alcuni dei titoli più celebri.

Il volto di un vampiro, il cuore di una femminista

Mentre la sua popolarità cresceva ogni secondo di più, dall'altra parte aumentavano i detrattori della splendida Theda Bara. Era inevitabile che accadesse: molti critici del tempo invocavano la censura di un'immagine di donna tanto disturbante e scomoda. Volevano perfino che i suoi film fossero vietati nelle sale cinematografiche.

Ma la "donna più malvagia del mondo" (come l'aveva etichettata la Fox) aveva dalla sua parte stuoli di ammiratori che da ogni parte del mondo le inviavano centinaia di lettere al giorno. Dichiarazioni d'amore, proposte di matrimonio, fan che ammettevano di aver dato il suo nome alle proprie figlie. Un vero e proprio fenomeno di massa (altro che influencer).

Theda Bara, poi, non perse mai occasione di difendere la sua immagine e il suo lavoro di attrice. Una volta in un'intervista disse: "Il vampiro che interpreto è la vendetta del mio sesso sui suoi sfruttatori. Vedi, ho il volto di un vampiro, ma il cuore di una femminista.(...) Cerco di mostrare al mondo quanto può essere attraente il peccato, quanto è bello stare sempre all'erta e conoscere il male anche sotto mentite spoglie".

Il tramonto di una diva

Ma se è vero che Theda Bara ebbe un successo tanto dirompente, perché oggi non se ne parla abbastanza? Purtroppo la sua carriera durò pochissimo, perché la Fox non le rinnovò il contratto dopo il 1919. Ormai l'immagine della vamp non era richiesta dalle grandi case di produzione, né tantomeno dal pubblico che si stava pian piano abituando a un'immagine di donna più "pulita".

All'attrice restò soltanto il palcoscenico, dove recitò fino all'anno della sua morte, nel 1955. Il tramonto di una diva che ha segnato un punto di svolta nella storia del cinema ma anche nella società, una regina dark ante litteram da cui possiamo soltanto imparare. Perché la sensualità e la femminilità sono un valore aggiunto, non qualcosa che dobbiamo nascondere. E Theodosia lo sapeva bene.

Riproduzione riservata