È stata una delle grandi protagoniste delle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e, ora, Bebe Vio si sta preparando a una nuova e importante sfida che ha come obiettivo quello di ristabilire una sacrosanta parità. Le prestazioni degli atleti paralimpici hanno emozionato e ci hanno tenute col fiato sospeso fino all'ultima gara, qual è il senso di tenere le due manifestazioni ancora divise?
Bebe Vio è simbolo di tenacia, coraggio e sportività. Chi meglio di lei poteva farsi testimone dell'iniziativa WEmbrace, quella con la quale si cercherà di riunire tutti gli atleti sotto un'unica fiamma? L'atleta è già pronta e fresca di un oro olimpico che mai avrebbe pensato di conquistare dopo aver ancora rischiato la vita in aprile, dicendosi entusiasta per questo nuovo obiettivo che si è imposta di raggiungere.
WEmbrace di Bebe Vio, perché lo sport è uno solo
La manifestazione benefica ideata e voluta da Bebe Vio si svolgerà il 25 ottobre all'Allianz Cloud di Milano a partire dalle ore 19. La diretta sarà seguita da Sky Sport ma la campionessa di scherma non riesce a contenere l'entusiasmo per quello che succederà: "Sarà una vera figata e non solo perché non è mai stato fatto prima".
Bebe Vio ha poi spiegato come sia nata quest'idea e da dove abbia mosso i primi passi: "I Giochi di Londra sono stati il vero spartiacque dal vecchio al nuovo modo di pensare alle paralimpiadi: prima l'atleta paralimpico veniva visto come una persona con disabilità che si divertiva a fare sport. Dopo Londra, invece, se ne parla come di veri e propri atleti. In questi anni è cresciuto tutto il movimento paralimpico, dalla qualità degli sport ai numeri. Si sta arrivando più o meno agli stessi livelli delle Olimpiadi".
Gli obiettivi di WEmbrace
L'olimpiade ideale ricreata dalla manifestazione di Bebe Vio si prefigge l'obiettivo di proporre delle sfide in versione olimpica e paralimpica: "Ci sono scherma, basket, calcio e pallavolo: ci sono due squadre, composte da donne e uomini olimpici e paralimpici, tutti di altissimo livello. Sarà una lunga staffetta di questi quattro sport e si sfideranno le eccellenze italiane. Sarà bellissimo e io non vedo l'ora”.
L'intuizione di WEmbrace non è arrivata per caso, ma è stata frutto di una lunga riflessione basata su quanto accaduto in quest'ultimo decennio di Giochi, in cui le apparenti disparità si sono appiattite fino a diventare sempre più impercettibili. Il pensiero di Bebe Vio è andato anche alla recente infezione che l'ha colpita, quella che ha rischiato di tagliarla fuori dagli ultimi Giochi Olimpici di Tokyo già rimandati a causa della pandemia.
Bebe Vio, dalla malattia al trionfo a Tokyo 2020
Nonostante la gioia per WEmbrace, Bebe Vio non ha potuto non tornare sui particolari dell'infezione da stafilococco che ha contratto ad aprile 2021 e che ha messo a rischio la sua vita: "È stato difficilissimo, ma ho avuto la fortuna di avere una famiglia pazzesca e un sacco di amici che mi hanno dato una mano. Mi sono rinchiusa un po' nel mio mondo ed è una cosa che solitamente non faccio: sto sempre in mezzo alla gente, ma in questa occasione è stata veramente tosta".
L'atleta ha anche raccontato di aver avuto difficoltà a uscire di casa e di aver informato solo la sua famiglia: "Mi sono letteralmente chiusa in una casa e questa cosa non la sapeva praticamente nessuno, a parte i miei allenatori, la mia famiglia e i miei amici più stretti. Non volevo dire niente non solo per non dare vantaggi ai miei avversari, ma anche perché a livello morale non lo stavo accettando".
La notizia di una nuova amputazione è arrivata all'improvviso e quando tutto sembrava andare per il meglio. La preparazione dei medici, unita alla sua forza, hanno fatto evitato questo nuovo intervento così invasivo e al quale si è già sottoposta da bambina.
Bebe Vio sul tetto d'Europa
La schermitrice non è solo un'icona dello sport paralimpico italiano, ma ha anche ricevuto il plauso del Parlamento Europeo, al quale è stata invitata dalla presidente Ursula Van del Leyen: "In realtà era un invito a cena. È stato bellissimo, ho conosciuto tutto il background di Von der Leyen e questo me l’ha fatta apprezzare ancora di più. Abbiamo parlato di tantissime cose, lei voleva sapere di più sul mondo paralimpico, come funziona la cultura paralimpica e la cultura della disabilità in Italia".
La Von Der Leyen si è anche mostrata interessata alla manifestazione WEmbrace di Milano, chiedendole tutti i dettagli dell'evento in programma a ottobre 2021: "Mi ha fatto piacere che abbia voluto affrontare questi temi con me. Ha voluto sapere tutti i progetti dell’associazione e si è informata su WEmbrace. Mi è piaciuta veramente tanto, lei è una leader pazzesca: ti chiede ciò che non sa e vuole sapere quali sono i problemi e cosa si può fare per risolverli. Già mi piaceva, ora mi piace ancora di più".