50 anni di carriera e di pop, glamour e favolose follie. Nel Regno Unito, e non solo, Zandra Rhodes è una leggenda della moda. Ambasciatrice del massimalismo più festoso, con i suoi capelli color fucsia (ma anche verdi e rosso fuoco) ha vestito star e reali come Lady Diana, Kylie Minogue, Debbie Harry, Diana Ross, Paris Hilton, Marc Bolan e Freddie Mercury. Negli anni '60 le sue creazioni audaci ma femminili preannunciavano l'arrivo del movimento punk, e ancora oggi è considerata una pioniera dello stile glam.
Gli inizi, la carriera e il successo
Il suo esordio non fu facile. Figlia di una sarta di alta moda, negli anni '60 si laureò al Royal College of Art di Londra iniziando a creare stampe e tessuti non convenzionali per l'epoca, tanto da essere definiti “oltraggiosi” dai produttori tessili britannici che osteggiarono la sua ricerca di lavoro. Così, insieme alla stilista Sylvia Ayton, nel 1967 aprì un negozio tutto suo, il Fulham Road Clothes Shop. La consacrazione arrivò soltanto due anni dopo, quando l'attrice di Hollywood Natalie Wood comparve su Vogue America indossando un suo vestito. Fu l'inizio del successo mondiale. I suoi abiti, realizzati a mano, erano l'espressione della sua fantasia esplosiva, mischiando stampe colorate ispirate a viaggi esotici - dalle strisce chevron dell'Ucraina fino ai fiori e la calligrafia giapponese – ma anche spille da balia gioiello, strappi, ricami creati con perline. A unire idealmente i suoi abiti è da sempre l'uso spregiudicato del colore. “Il colore è la chiave della mia self-confidence. Significa questo: eccomi così come sono, potete amarmi od odiarmi”, raccontò in seguito.
Negli anni '70, in pieno fermento punk, le sue creazioni raggiunsero il culmine dell'audacia e della libertà di sperimentazione. Trucco drammatico e gioielli vistosi, quasi delle opere d'arte, ad amare i suoi abiti, ma anche la sua personalità strabordante, furono cantanti, attori, star di Hollywood e anche Lady Diana. Di lei, Zandra ha raccontato in una recente intervista al The Guardian: “Era molto, molto timida, e vestirla mi diede un'idea della pressione a cui era sottoposta. Quando realizzai per lei un vestito bianco, mi disse che aveva bisogno di sapere che non le avrebbe mostrato le gambe se fosse scesa da un'auto. 'Perché, puoi stare certa che quando uscirò da quell'auto, ci sarà gente che mi aspetterà nell'angolo sbagliato per fotografarmi', disse".
Ma la fantasia e l'estro di Zandra Rhodes non si sono solo limitate alla moda. Nel 1976 ha disegnato la sua prima collezione di arredamento e nel 1995 ha fondato uno studio di interior design in California. Nel 2003, poi, ha dato il via alla sua più grande avventura: la fondazione del Fashion and Textile Museum di Londra, un progetto milionario che ha richiesto circa sette anni di lavoro all'architetto Ricardo Legorreta e che oggi ospita esposizioni di moda che coinvolgono gli stilisti più celebri del mondo.
La collezione Karismatisk con IKEA
Oggi Zandra Rhodes torna al suo primo amore, il disegno tessile, firmando la capsule collection Karismatisk per IKEA (in vendita a partire dal 3 settembre), una linea di accessori in edizione limitata sviluppata insieme alla designer Paulin Machado. Una collezione dall'animo ribelle e giocoso, che esprime il fascino carismatico di Zandra attraverso una serie di oggetti dalle forme insolite: un tappeto a forma di foglia, lo specchio Krabb impreziosito dal disegno “Lady Head” (“Chissà quanti selfie verranno scattati davanti a questo specchio, non vedo l’ora di vederli!”), un paravento e poi cuscini, vasi, borse e scatole, tutti da mischiare a piacere. Ma soprattutto divertendosi, perché “La vita è breve”, come precisa la stilista.
A caratterizzare gli oggetti sono, ça va sans dire, i colori brillanti (“Le persone hanno paura di osare con i colori. A me invece trasmettono leggerezza e allegria”), e le stampe elaborate, ma anche i dettagli come le plissettature e i fiocchi che rimandano ai suoi abiti. Una collezione che è un invito ad arredare la casa senza seguire regole, soltanto la propria voglia di esprimere se stessi senza badare al giudizio degli altri. Un manifesto di gioiosa libertà espressiva. Del resto, come dice Zandra: “Non preoccuparti di quello che gli altri pensano di te. Sii te stesso e gli altri ti seguiranno”.