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Achille Lauro ripercorre gli esordi e rivela: “Mi hanno fatto sentire una nullità”

Achille Lauro esordi
Prossimo giudice a X Factor, Achille Lauro racconta i suoi esordi artistici in un ambiente difficile e di come la musica lo abbia salvato.
 

Da sempre controcorrente, anche in quei contesti più formali come Sanremo, dove ha portato tutto se stesso con brani di rottura come Roll Royce e Me ne frego; da sempre “non etichettabile” come lui stesso ama definirsi, fuori dalle solite caselle in cui finisci quando fai un certo tipo di musica o ti presenti con un determinato look. Sì perché Achille Lauro, che ha parlato dei suoi esordi, è capace di spiazzare e di sorprenderti passando da un trap ad blues ad una ballata, mantenendo sempre la sua identità musicale.

ACHILLE LAURO PARLA DEI SUOI ESORDI

Ma il successo di oggi è frutto di un percorso tumultuoso che lo stesso Achille ha raccontato in diverse occasioni, tra cui una recente intervista rilasciata a La Repubblica, dove è tornato a parlare del suo modo di intendere la musica, dei suoi esordi e della “mancanza di cultura” dell’ambiente da cui proviene.

«Sono cresciuto in un ambiente in cui la cultura non è contemplata. Quando vivi nel trauma tendi a normalizzare tutto, ma poi sono diventato allergico a certi modi, mi sono sentito una nullità. Questo mi ha acceso la curiosità, ho imparato a imparare dagli altri. La cosa più spaventosa era pensare di diventare una persona senza un posto nel mondo, senza una base. Ringrazio però di aver conosciuto quella faccia, a Roma c’è poesia ovunque, anche nella disillusione. È molto pasoliniana. Il fatto di aver messo insieme tanti generi e storie mi ha permesso di non avere ascoltatori casuali» ha raccontato il cantante che sarà il prossimo giudice di X Factor.

Dopo le polemiche dello scorso anno che hanno riguardato Morgan, un duro lavoro attende Achille Lauro che però non sembra affatto preoccupato, consapevole di cosa stia cercando nei giovani talenti che si ritroverà ad ascoltare. Lui stesso ha dichiarato che porterà i suoi valori all’interno del programma e il suo profondo amore per la musica, che va ben al di là del desiderio comune di voler essere soprattutto famosi.

ACHILLE LAURO E LA SALUTE MENTALE

Da sempre molto attento anche alle tematiche sociali e all’emancipazione femminile di cui ha dichiarato «è una battaglia che deve coinvolgere tutti. Ho vissuto a lungo in un ambiente machista, sessista, questa è una lotta fondamentale», Achille Lauro ha sofferto in passato determinate situazioni che lo hanno messo a dura prova dal punto di vista della salute mentale.

In un’intervista al Corriere della Sera il cantante ha infatti rivelato di come la musica sia stata catartica e di come sia importante puntare i riflettori sulla salute mentale e sull’importanza di rivolgersi a dei professionisti quando c’è bisogno. In quell’occasione Lauro aveva dichiarato «Tante persone crescono sole, confrontarsi è importante. Una volta chi aveva bisogno dello psicologo era malvisto, invece è determinante, specie per i giovani dopo la pandemia. Io sono stato fortunato perché scrivere è anche conoscersi e curarsi. Se non avessi scritto non so che farei oggi, c’era qualunque rischio. Vengo da una situazione familiare complessa, dalla periferia violenta. Ero un turbolento minorenne e scrivere è stata una specie di terapia».

Lo scorso anno il cantante aveva anche chiuso il Festival della Salute Mentale Ro.mens per l'inclusione sociale contro il pregiudizio, portando l'esempio di come l’arte sia il miglior modo per abbattere le barriere e creare un ponte comunicativo con gli altri.

E come vede il futuro Achille ce lo racconta proprio lui, libero e pronto a «gettarsi nel vuoto senza rete perché non voglio cadere nella trappola di pensare che il successo sia felicità. I miei obiettivi, almeno quelli, sono infiniti».

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