News

Aurora Ramazzotti, la libertà di essere se stessa e la lotta contro il bodyshaming

aurora-ramazzotti-lotta-critiche-corpo-autoaccettazione
Aurora Ramazzotti, stanca delle critiche sul corpo, condivide il percorso verso l'autoaccettazione e celebra la sua libertà dalla paura del giudizio altrui.

Ad Aurora Ramazzotti non frega niente della cellulite, della “pancia sospetta”, della chiappa venuta male in foto o di cosa pensa la gente dopo aver visto le foto dei paparazzi. Non più almeno. E ce lo fa sapere in seguito allo scandalo creatosi dopo la foto postata in bikini con il compagno Goffredo Cerza.

I soliti haters avevano iniziato a puntare il dito sula sua pancia accusandola di nascondere una gravidanza trattenendo il fiato - viste le costole sporgenti -; i fans avevano cercato di difenderla ma niente da fare, l'accanimento proseguiva. C'è stato anche un tentativo di calmare le acque da parte di Aurora, rispondendo e smentendo la gravidanza... Ma nemmeno quello è bastato.

LEGGI ANCHE - Aurora Ramazzotti sempre attaccata dagli haters. Ma come fa a reggere? La sua risposta

Le giustificazioni seppur in buona fede non hanno fatto altro che alimentare una discussione che non doveva nemmeno iniziare, ma che ha dato l'opportunità ad Aurora di mettere i puntini sulle i alla questione, una volta per tutte.

Si tratta di una presa di posizione ma anche di un sorta promemoria che raccoglie ogni step del suo percorso di crescita personale. Un percorso fatto di insicurezza, timidezza, impotenza, accettazione… Il tutto sotto l’occhio vigile dei paparazzi e del giudizio altrui. Lei lo ricorda bene, aveva 13 anni quando si scontrò per la prima volta con la cattiveria della gente. Eppure aveva solo indossato lo stesso costume della mamma Michelle Hunziker, gesto che le costò caro perché nessuno si risparmiò i commenti negativi sul corpo di una tredicenne. Aurora lo racconta così:

"2011, un respiro profondo. Speriamo che nessuno mi abbia vista. Ora tiro dentro la pancia. Dicono che se lo fai è come se facessi addominali. Almeno serve a qualcosa. Dai, adesso mi tolgo i pantaloncini, coprimi per favore. Mi giro per vedere se qualcuno guarda. Salva, per ora. Un altro respiro, questa volta a metà, perché in costume ho la pancia. E poi dentro di nuovo”.

Aurora da quel momento in poi affronta l’estate con una visione diversa, con la paura del giudizio, con stratagemmi per nascondere il suo giovane corpo, invece di pensare a godersi le vacanze e gli amici. Una paura logorante che segna la sua adolescenza in maniera significativa ma che le ha permesso di metabolizzare anno dopo anno, pensieri sempre più lucidi e consapevoli del suo valore. Oggi Aurora urla al mondo la sua libertà, la fine di un’era col fiato a metà. Un percorso che inizia con lei bambina e prende una nuova deviazione con lei nel ruolo di mamma

"Guarda che bello il mio bambino che gioca nella sabbia. Si alza e corre verso l’acqua. Oh no, c’è un paparazzo con il teleobiettivo puntato. Non ci penso due volte, mi metto tra lui e l’obiettivo. Meglio che prenda le mie chiappe, anche se la luce di mezzogiorno non mi fa un favore. Me ne frega? Non me ne frega. Da adesso in poi voglio respirare. Sono finalmente libera”.

LEGGI ANCHE - Aurora Ramazzotti, la polemica sui capezzoli ci riporta indietro. Ma la sua risposta è da manuale

Il percorso di crescita verso l'autoaccettazione dura tutta una vita, come ci ricorda Aurora, e tutti ci prima o poi ci ritroviamo in un modo o nell'altro col fiato a metà, in balia delle nostre insicurezze. Ci vuole amore, ci vuole gentilezza:

“Amarsi è un percorso che dura tutta la vita. Stiamo tutti imparando a respirare. Siate gentili”.

Riproduzione riservata