Il body shaming è una forma di discriminazione e bullismo che prende di mira il corpo delle persone, criticate per il loro aspetto fisico. Una delle sue manifestazioni più insidiose è sicuramente la grassofobia, il pregiudizio contro le persone con corpi più grandi rispetto a ciò che è considerato lo "standard". È molto importante riconoscere che la grassofobia è un modo di pensare (e di eprimersi) molto subdolo, perché è molto interiorizzato, e spesso finiamo per esercitarlo anche in buona fede e senza rendercene conto.
Attraverso cinque esempi pratici, esamineremo come la grassofobia si manifesta in situazioni quotidiane, sottolineando l'urgenza di una maggiore consapevolezza e comprensione di questo problema.
1. Insinuare che non bisognerebbe mostrare qualcosa che andrebbe nascosto
Uno degli esempi più comuni di body shaming è l'insinuazione che alcune parti del corpo dovrebbero essere nascoste, o che persone con un certo fisico farebbero meglio a non mostrarsi. Questo si verifica anche quando le persone vengono criticate per indossare abiti che mettono in mostra la loro pelle o le loro forme. Frasi come "Non dovresti indossare quella maglietta, mostra troppo" non fanno altro che promuovere l'idea che solo alcuni tipi di corpo siano degni di essere visti, contribuendo a una cultura che impone standard estetici irrealistici e dannosi.
VEDI ANCHE LifestyleCosa vuol dire body shaming e come combatterlo tutt* insieme2. Affermare che tutti i casi di eccesso di adipe siano un rischio per la salute
Un'altra forma di body shaming è l'associazione automatica tra il peso corporeo e la salute. Affermazioni come "Essere grassi è sempre malsano" ignorano la complessità della salute umana e promuovono un'idea riduzionistica e spesso sbagliata.
Molti studi dimostrano che è possibile essere in sovrappeso e comunque in buona salute, mentre persone magre possono soffrire di gravi problemi di salute. Ridurre la salute a una questione di peso corporeo perpetua stereotipi e alimenta la discriminazione.
3. Colpevolizzare le persone grasse o affermare che lo siano solo per eccesso di cibo e pigrizia
La colpevolizzazione è un aspetto cruciale del body shaming. Le persone con corpi più grandi vengono spesso accusate di essere grasse perché mangiano troppo e sono pigre. In questi casi si ignorano però le molteplici cause del peso corporeo, tra cui genetica, condizioni mediche e fattori psicologici. Questo tipo di colpevolizzazione non solo è ingiusto, ma può anche portare a gravi conseguenze psicologiche per le persone bersagliate.
4. Grassofobia interiorizzata perché ci insegnano che grasso = brutto e malato
La grassofobia interiorizzata è il risultato di una cultura che ci insegna fin dalla giovane età che essere grassi equivale a essere brutti e malati. Questo pregiudizio radicato può influenzare profondamente l'autostima e la percezione di sé delle persone, portando a comportamenti autodistruttivi e a problemi di salute mentale. Contrastare questo tipo di grassofobia richiede un cambiamento culturale significativo e una rieducazione delle norme sociali.
5. Pregiudizi, discriminazione e stigmatizzazione in ogni ambito
La grassofobia si manifesta in tutti gli ambiti della vita, dal lavoro alla sanità, fino alle relazioni personali. Le persone grasse spesso affrontano discriminazioni sistematiche che possono limitare le loro opportunità professionali, il loro accesso a cure mediche adeguate e la loro partecipazione piena alla vita sociale. Questi pregiudizi non solo danneggiano gli individui, ma impoveriscono la società nel suo complesso, che perde così il contributo di tante persone capaci e talentuose.
Grassofobia e body shaming
La grassofobia è una forma di body shaming che causa danni significativi a livello individuale e sociale. Combatterla richiede consapevolezza, educazione e un impegno collettivo a promuovere l'accettazione e la diversità corporea. Solo attraverso questi sforzi possiamo sperare di costruire una società più inclusiva e rispettosa di tutte le forme di corpo.