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Kim Kardashian parla della sua salute mentale: dopo la rapina: «Come un robot senza emozioni»

Kim Kardashian primo piano
La star dei reality parla del trauma subito nel 2016 quando fu vittima di una rapina a Parigi e, in un episodio di The Kardashians, racconta delle profonde cicatrici che ancora porta con sé.

Negli anni Kim Kardashian ci ha abituati ad un’immagine di lei forte e volitiva: sempre presente in tutti i più importanti eventi del globo, protagonista di ogni red carpet, a 43 anni riesce a districarsi con assoluta disinvoltura tra diversi ruoli, quello di attrice, modella, imprenditrice e ovviamente mamma, riuscendo sempre a catalizzare l’attenzione su di sé qualsiasi cosa faccia. Eppure anche Kim, sempre così perfetta e apparentemente lontana dai problemi di noi comuni mortali, ha le sue fragilità e, da ben 8 anni, combatte contro i fantasmi di quello che è stato un vero e proprio evento traumatico: la rapina che Kim Kardashian ha subito.

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La rapina subita da Kim Kardashian

Era la notte tra il 3 e il 4 ottobre 2016 e Kim si trovava a Parigi per partecipare alla settimana della moda quando diversi uomini, tra cui alcuni vestiti da poliziotti, riuscirono ad entrare nella suite di lusso in rue Tronchet, a pochi passi dalla Chiesa della Madeleine, dove la star dei reality alloggiava. La rapina milionaria fruttò ai rapinatori gioielli, oro e diamanti oltre ad un anello dal valore di 4 milioni di dollari, per un totale di circa 6 milioni di euro di maxi bottino.

L’evento fu davvero traumatico per Kim Kardashian che venne minacciata con un’arma puntata alla testa, legata e chiusa in bagno, e ancora oggi risente del terrore provato quella notte, la paura di venire uccisa e il senso di impotenza per ciò che stava accadendo davanti ai suoi occhi.

Cinque anni dopo, nel 2021, il processo permise di assicurare alla giustizia 12 persone – 11 uomini e una donna – accusati di furto armato in banda organizzata, rapimento e sequestro di persona e associazione criminale.

Ma il trauma della rapina provato da Kim Kardashian continua a fare sentire le sue conseguenze e recentemente l’imprenditrice è tornata a parlare dell’impatto che l’evento ha avuto sulla sua salute psicologica, ritornando con la mente ai momenti di quella terribile notte.

«Mi hanno puntato una pistola alla testa, legata e trascinata per la stanza d'albergo. Uno dei ladri mi ha detto, 'Rimani calma e vivrai.' E io l'ho fatto. È stata quella calma a salvarmi» racconta Kim che ricorda anche come una calma quasi innaturale si fosse impossessata di lei tanto da sentirsi come un robot, completamente priva di emozioni.

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Anche il terapista che ha in cura Kim per aiutarla a superare il trauma subito le ripete sempre che la calma è il suo superpotere e che l’esperienza traumatica è stata talmente forte e impattante sulla sua salute mentale da averla come «desensibilizzata, bloccandola in una situazione di assoluto stallo tra il combattimento e la fuga».

Kim Kardashian e i problemi di salute mentale

Il tema della salute mentale è molto caro a Kim Kardashian: qualche anno fa la star aveva rivelato sui social che Kanye West, all’epoca suo marito, soffriva di disturbo bipolare, chiedendo ai fan di essere compassionevoli e comprensivi con lui. E recentemente, durante un episodio del reality show The Kardashians, Kim ha rivelato a sua sorella Chloe dettagli shock sulle ripercussioni che la rapina ha avuto sulla sua stessa salute mentale.

I dettagli angoscianti di quella notte continuano ad accompagnare Kim che ormai teme di essere diventata un robot privo di emozioni tanto si è desensibilizzata, proprio come ha detto anche il suo terapeuta.

Ma Chloè sa bene che la sorella non era così prima e le risponde «Non eri così prima. Eri sempre emozionata e reattiva. Tutto è cambiato dopo la rapina. La tua calma ti ha salvato la vita quella notte» riconoscendo in Kim una trasformazione profonda.

Kim ha poi confessato come questa esperienza le abbia lasciato delle cicatrici profonde e come ancora oggi non riesca ad affrontare i suoi problemi, bensì li sta rifuggendo restando costantemente occupata e impegnandosi molto nel lavoro per evitare di affrontare le sue emozioni e di pensare a come si sente realmente.

«Credo che quella calma mi sia ben servita in quel momento, ma ora penso che sia diventata eccessiva. Ho paura che le persone possano approfittarsene e che io stia diventando un robot senza emozioni» ha concluso riconoscendo di avere ancora dei problemi.

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