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La Gen Z dice NO alla prova costume: la body positivity vince sugli stereotipi

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La prova costume? Un concetto ormai obsoleto e sorpassato: così la pensa la Gen Z stanca di essere ingabbiata in etichette sulla forma fisica e desiderosa di normalità. Basta ansia da debutto in spiaggia e no a diete restrittive: oggi torna di moda lo stare bene con se stessi, prima di ogni cosa.

Stare bene nel proprio corpo, a prescindere da tutto: un concetto che dovrebbe essere assolutamente normale, ma che ai tempi dei social network diventa avanguardia pura. E se le celebs ci hanno abituati a foto perfette e patinate in cui mostrano fisici al limite del verosimile (spesso ritoccati ad arte), dall’altra parte i giovani d’oggi sono stanchi della perfezione a tutti i costi e puntano sulla normalità. Perché inseguire canoni irragiungibili ed eccessivi può condurre a stili di vita che non fanno per niente bene alla salute.

Diete punitive o digiuni last minute, allenamenti sfiancanti e che predispongono ad infortuni, ricorso a consigli e metodi fai da te che rischiano di fare solo danni: la prova costume in questi anni ha generato veri e propri mostri mentali, paure ingiustificate, ansie da prestazione e persino  la cosiddetta “sindrome da bikini”, ovvero l’attitudine a voler apparire al meglio, più magri, muscolosi, abbronzati, insomma in forma perfetta per potersi permettere di indossare un semplice costume da bagno.

Uno sforzo fisico e mentale che spesso si rivela controproducente causando pericolose oscillazioni di peso e problemi psicologici e che ora la Gen Z vuole mettere definitivamente in soffitta. Perché, la prova costume, in realtà, non esiste se non nella nostra testa e tutto dovrebbe invece ruotare sul benessere psicofisico, sullo stare a proprio agio nel proprio corpo accettandosi per come si è, difetti compresi.

Fat Beach Days: le giornate al mare per le “persone grasse”

Il fenomeno della prova costume è vissuto talmente con disagio che Jordan Underwood ha lanciato i Fat Beach Days: Jordan è una modella che, durante l'adolescenza, ha sofferto di bullismo a causa del suo peso. Così, per fare in modo che anche le persone in sovrappeso possano sentirsi accettate dalla società, ha deciso di lanciare questa iniziativa e il fenomeno sta prendendo piede in diverse località del mondo. I Fat Beach Days prevedono una giornata al mare dedicata soltanto alle persone «che sono lontane dallo stereotipo di bellezza diffuso dalla società a causa dei film e dei social network».

Tuttavia l’iniziativa di Jordan rischia di diventare un boomerang e far cadere le persone nel pericolo opposto: quello della dimenticanza della salute fisica legata al peso. Invece è importante cambiare mindset e far capire che bisogna imparare ad accettarsi per come si è, ma senza dimenticare la salute. Perché è vero che magro non equivale a bello, ma neanche l’obesità dev’essere sottovalutata per i rischi che comporta.

Insomma la cultura della dieta va in vacanza, ma non bisogna cadere nel tranello opposto: stare bene significa prendersi cura del proprio corpo, ma senza esagerare e soprattutto senza ansia, cercando di essere più indulgenti nei confronti dell’immagine che ci rimanda lo specchio. Alimentazione corretta e bilanciata sulle proprie esigenze nutrizionali, senza sensi di colpa, attività fisica moderata e praticata con costanza, ma soprattutto body positivity e body acceptance: accettarsi per come si è ed essere felici e grati del proprio corpo sono i nuovi capisaldi della Gen Z (e ci piacciono un sacco).

La prova costume? Non esiste

La TikToker Alessia Calci ha voluto affrontare questo problema comune portando il suo esempio di body acceptance e body positivity: sul suo canale la ragazza ha infatti pubblicato le sue foto corredate dalla frase «Non ho superato la prova costume? E chi se ne frega! Siamo d’accordo che non c’è nessuna prova costume da superare? Amiamo noi stesse e basta».

https://www.instagram.com/p/C8WQ_daR3l1/?igsh=MWZ5am9iNjBjMGVzeg%3D%3D&img_index=5

È questo dunque il nuovo mantra della Gen Z: basta farsi problemi prima di andare in spiaggia, basta etichette e basta ansie da prestazione. Amiamoci per come siamo perché va bene volersi migliorare, ma farlo per superare prove inesistenti è un altro conto.

«Io sono in salute, sto bene ma ho un po’ di pancetta, non lo nascondo» ha dichiarato Alessia nel suo video che ha spopolato e riscosso parecchio successo perché tutti ormai sono d’accordo sul fatto che non ci si può fare rovinare la vita da false convinzioni o ideali di perfezione che non ci appartengono. In spiaggia come in qualunque altro posto.

Viva la sostanza, più che l’apparenza e, soprattutto, viva l’amore per se stessi.

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