Normalità: una parola che, al giorno d’oggi, sembra essere piuttosto lontana da ciò che viene mostrato sui social, dove tutto sembra dover essere sempre speciale e iper cool. Ma TikTok, che da quando è nato è sempre stato una fonte inesauribile di spunti e nuovi trend, ci sorprende ancora, svelando un nuovo inatteso tormentone: i lavori manuali. E la Gen Z torna ai lavori manuali!
In un mondo di influencer e professioni digitali, fare un lavoro normale e raccontarlo sui social sembra davvero avanguardia pura e sarà per questo che molti giovani si sono appassionati ai video “normali” di un lavoro "normale", e proprio per questo straordinario, come quello di elettricista condivisi da Lexis Czumak-Abreu sul suo profilo TikTok, contrassegnati dall’hashtag #bluecollar.
Il termine "blue collar" sta ad indicare proprio la classe di lavoratori che svolgono lavori manuali, i colletti blu, per differenziarli dai colletti bianchi, o white collar, che indicano invece i lavoratori che svolgono lavori impiegatizi o comunque meno fisici rispetto ai blue collar.
Ma torniamo a Lexis che, con i suoi 2,2 milioni di fan, è diventata una vera star del web, anche se fa semplicemente ciò che sa fare: staccare cavi, sistemare prese, allacciare fili. La bellezza della normalità di una ragazza di 27 anni della Cornovaglia che fa semplicemente il suo lavoro e, proprio per questo, affascina milioni di persone.
"Ti senti una persona normale, finché non ti confronti con la gente e dici, oh mio Dio, è vero, la gente sa chi sono", ha dichiarato Lexis che proviene da una famiglia di elettricisti. Da quando ha iniziato a pubblicare video del suo lavoro nel 2022, ha ricevuto migliaia di messaggi di utenti che affermavano di aver iniziato ad interessarsi ai lavori manuali proprio vedendo i suoi video.
Ovviamente Lexis è una dei tanti giovani che mostrano il loro lavoro “normale” sui social affascinando milioni di utenti e l'hashtag #bluecollar ha generato 500.000 post già nei primi quattro mesi del 2024, in continua crescita rispetto allo scorso anno. Stessa sorte per tutti i post con l'hashtag #elettricista, #operaioedile e #meccanico e simili, secondo quanto dichiarato dallo stesso TikTok, a conferma di quanto la Gen Z si stia avvicinando sempre di più a questo trend dal sapore d’altri tempi.
Tra l’altro queste giovani star dei social media guadagnano più da TikTok che dal loro lavoro quotidiano e il loro slogan è diventato "Non devi avere la laurea per essere felice", anche se in realtà Lexis una laurea ce l'ha, si è laureata in Medicina prima di capire che quella non era la sua strada. E oggi guadagna 200mila dollari l'anno dai social, ma non intende tralasciare il suo lavoro.
Nonostante i soldi che guadagna sui social media, infatti, Lexis ha deciso di non ridurre il suo orario di lavoro come dipendente presso un’azienda di servizi elettrici e vuole che la sua azienda sappia che è una dipendente affidabile, come dichiarato al Wall Street Journal al quale ha rilasciato un'intervista. Senza contare che lavorare meno ore le darebbe meno materiale da pubblicare, dal momento che gran parte del suo feed segue proprio la sua vita di elettricista. Infine Lexis ha svelato un altro retroscena: filma e monta tutti i suoi video da sola e trascorre le pause pranzo e le notti a modificare i filmati.
Il percorso di Czumak-Abreu non è un caso isolato, ma sta diventando sempre più frequente tra i giovani americani: molti sono scettici riguardo alla possibilità di trovare lavoro dopo una laurea o sono scoraggiati dai costi elevati da sostenere per studiare e per questo stanno crescendo le iscrizioni a programmi professionali. I giovani oggi cercano lavori ben pagati che non richiedono scrivanie e possono permettere loro di diventare un giorno imprenditori e gestire in proprio il loro lavoro.
Dunque in un’epoca in cui c’è sempre maggiore domanda di lavori artigianali e manuali e poca offerta, perché i giovani hanno smesso ad un certo punto di apprendere queste professionalità, sapere che tanti invece si stanno appassionando al mondo del lavoro manuale anche grazie a persone come Lexis sembra proprio un segnale positivo. Gen Z torna ai lavori manuali!