Maria Grazia Cucinotta, in una recente intervista al Corriere, ha ripercorso la sua lunga carriera, parlando non solo dei successi professionali, ma anche delle difficoltà personali che ha affrontato. Tra i suoi ricordi più significativi c'è quello del celebre attore Massimo Troisi, ma l'attrice si è anche aperta su alcune insicurezze profonde legate alla sua dislessia e su un evento traumatico che ha segnato la sua vita.
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Nonostante la sua immagine di donna forte e sicura di sé, Maria Grazia ha confessato di aver vissuto anni difficili, caratterizzati da attacchi di panico e ansia. La dislessia, una condizione che rende la lettura e la scrittura più impegnative, ha avuto un forte impatto sulla sua carriera. Anche leggere i copioni diventava per lei una sfida, con la costante paura di non essere all'altezza.
“Da giovane, avevo attacchi di panico persino durante le interrogazioni a scuola. Non venivo da un quartiere facile, e a un certo punto pensarono addirittura che fossi drogata, perché di droga ce n'era tanta in giro. Mia madre era disperata. Più crollavo, più venivo considerata la scema del villaggio", ha raccontato l'attrice.
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Un altro episodio che ha segnato profondamente la sua vita è stato un tentativo di stupro da cui è riuscita a scappare per un pelo. Questo evento, accaduto in pieno giorno a Parigi, l'ha sconvolta profondamente e ha avuto un impatto molto forte sulla sua salute mentale.
"Per anni ho camminato con il gas paralizzante in mano", ha confessato. "Successe a Parigi, era un uomo in giacca e cravatta. Credo che un angelo sia intervenuto, perché cadde mentre mi stava strattonando, e così riuscii a scappare. La polizia, però, non fece nulla."
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Questo trauma ha lasciato un segno indelebile nella sua memoria e ha influenzato il suo comportamento anche nei confronti della figlia. "Ho trasmesso la mia paura anche a mia figlia", ha ammesso Maria Grazia. "Lei mi dice sempre che le metto ansia."
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