Quando la caparbietà, la tenacia e la resilienza si uniscono insieme alla passione profonda per il proprio sport, ecco scaturire dei veri miracoli: quello che è accaduto in pedana alle Olimpiadi di Parigi 2024 alla schermitrice Nathalie Moellhausen dimostra che niente è impossibile e che quando la forza di volontà è davvero forte, può scavalcare anche la malattia.
Trentotto anni, milanese con cittadinanza brasiliana, Nathalie Moellhausen è una vera forza della natura che ha saputo stringere i denti nel momento per lei più duro e più importante: gareggiare alle Olimpiadi e farlo sapendo di dover sopportare i dolori di un tumore che le è stato diagnosticato solo pochi mesi fa, emozionando con la sua tenacia il mondo intero.
La spadista italo-brasiliana ha infatti voluto partecipare lo stesso a Parigi 2024 nonostante il tumore benigno al coccige l’abbia costretta negli ultimi tempi a numerosi ricoveri in ospedale e a sottoporsi a massicce dosi di morfina per poter sopportare i dolori della malattia.
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Eppure, nonostante fosse ancora ricoverata in ospedale fino a poco prima della gara, Nathalie a queste Olimpiadi non avrebbe rinunciato per nessuna ragione al mondo e pochi giorni fa è salita in pedana per affrontare alla spada la sua avversaria, la canadese Ruien Xiao che, alla fine l’ha battuta 15 a 11.
Una sconfitta che però è solo sportiva, perché Nathalie la sua battaglia personale l’ha vinta eccome e l’ha fatto sapendo che, subito dopo la gara, sarebbe dovuta tornare in ospedale per sottoporsi ad un delicato intervento di rimozione del tumore, già programmato da tempo e rinviato per evitare che la spadista dovesse rinunciare a questa Olimpiade.
Una forza di volontà, quella dimostrata da Nathalie, che ha colpito e commosso il mondo intero, soprattutto perché l’atleta ha accusato un malore proprio mentre stava gareggiando, cadendo sotto i colpi dell’avversaria Xiao, piegandosi per il dolore e per i forti giramenti di testa che l’hanno costretta ad uno stop di 3 minuti.
Quel gesto, quel cadere spezzata dalla sofferenza, per poi riprendere fiato, rialzarsi e ricominciare a gareggiare, è rimasto nel cuore e negli occhi di milioni di persone che hanno seguito l’evento trattenendo il fiato per lei. E la sua storia è già entrata di diritto nell’immaginario collettivo come un esempio di resilienza e dedizione verso la propria passione e il proprio lavoro.
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Proprio prima della gara il suo staff aveva fatto sapere le condizioni di salute dell’atleta dichiarando: «A causa di un serio problema di salute Nathalie è stata ricoverata d'urgenza in ospedale ed è uscita solo una settimana fa. La sfida per recuperare in tempo per la competizione olimpica è stata enorme. È salita in pedana come lei aveva sognato e senza aspettative». Lo staff era molto preoccupato per le condizioni di salute di Nathalie, soprattutto temeva che i dolori fortissimi che la affliggevano proprio nella zona del coccige e nella parte bassa della schiena potessero diffondersi al resto del corpo, impedendole di fatto di gareggiare come lei avrebbe voluto. Ma la tenacia di Nathalie ha superato anche il dolore stesso.
L’importante, per la spadista, era proprio esserci perché sognava questo momento e non voleva rinunciare per colpa della malattia. Prima della gara si era mostrata davvero molto provata dicendo semplicemente «non sono in condizione, ma non posso tirarmi indietro» e facendo sapere che rilascerà nuove dichiarazioni solo dopo l’intervento che è previsto proprio oggi. Una dichiarazione piena di coraggio e orgoglio che le fa davvero onore.
Ora la sua sfida maggiore è la guarigione e appena sarà in grado di gareggiare nuovamente siamo certi ci riserverà ancora tantissime emozioni.
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