Riuscireste mai a pensare ad una Nicole Kidman oggetto di bodyshaming? Ebbene sì, è successo.
La star hollywoodiana, al momento in cima alle classifiche di Netflix con la miniserie The Perfect Couple, dove interpreta una scrittrice di successo in crisi con il marito e alle prese con un delitto irrisolto, ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza nella sua Australia, dove è stata per anni oggetto di ripetute prese in giro.
A raccontarlo è la stessa Nicole, protagonista insieme ad altre celebs del documentario In Vogue: The 90s che andrà in onda su Disney+ e che racconta il mondo della moda nel suo periodo di massimo fulgore, gli anni ’90 appunto, ai tempi delle prime vere top model come Claudia Schiffer e Naomi Campbell e di geni assoluti come John Galliano e Alexander McQueen.
Nel documentario Nicole Kidman rivela proprio le prese in giro subite negli anni trascorsi in Australia dove, ancora 14enne, veniva derisa con bodyshaming da amici e compagni di scuola per i suoi capelli rossi, la pelle candida, la magrezza e la statura eccessiva.
Una Nicole evidentemente ancora acerba in attesa di sbocciare e diventare la bellezza che tutti noi conosciamo, quella che a 57 anni ancora vanta un fascino magnetico senza eguali.
Eppure, da giovane, la Kidman ha sofferto davvero tanto per il suo aspetto fisico, così tanto da odiare la sua statura di 1 metro e 80 e di desiderare di essere più bassa e più formosa, odiando quelle forme ancora non sbocciate.
Motivo per cui veniva derisa dai suoi coetanei. Nella serie prodotta da Hulu, Nicole Kidman infatti ha candidamente raccontato: «Per tutta la mia vita ho desiderato essere alta metro e 57 ed essere formosa. Poi, improvvisamente, essere alta un metro e 80, magrissima e con il seno piatto è stato come dire: “Perfetto, possiamo vestirti”».
Il riferimento è al mondo della moda raccontato proprio nel documentario, dove Nicole Kidman parla del primo incontro con lo stilista John Galliano che nel 1997 la contattò proprio per proporle la creazione di un outfit su misura da indossare per la notte degli Oscar.
E prosegue ricordando: «A 14 anni ero una ragazza con i capelli e la pelle chiarissima, alta già quasi un metro e 80. Venivo spesso presa in giro e no, non era affatto piacevole».
Nel corso degli anni le cose sono ovviamente cambiate, grazie anche ad alcuni ritocchi estetici come la rinoplastica e la mastoplastica additiva, ma ancora oggi la Kidman viene spesso presa di mira da haters e body shamer che trovano sempre qualche dettaglio da criticare aspramente durante le sue apparizioni pubbliche.
L’ultimo, in ordine di tempo, è il red carpet del Festival del Cinema di Venezia dove Nicole Kidman è apparsa più in forma e brillante che mai, ma molto dimagrita e costretta in un abito con corsetto che le stringeva la vita in modo eccessivo. E come lei anche Angelina Jolie è stata fortemente criticata per l’evidente magrezza.
Ma il Festival di Venezia rimarrà sicuramente nella memoria di Nicole Kidman per ben altro motivo: l’attrice, che è stata premiata con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile nella pellicola Babygirl, è stata raggiunta dalla notizia dell’improvvisa scomparsa di sua madre Janelle Ann Kidman.
Per questo l’attrice, scioccata da quanto accaduto, ha saltato la premiazione e ha fatto sapere ai suoi fan con un messaggio letto dalla regista: «Oggi sono arrivata a Venezia per scoprire poco dopo che mia madre è mancata, sono scioccata e sono dovuta tornare dalla mia famiglia. È incredibile questo momento, il mio cuore è a pezzi».
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