Tanto amore e altrettanta felicità: le foto che immortalano la pallavolista Paola Egonu sul red carpet di Venezia, in compagnia del suo fidanzato Leonardo Puliti, sembrano sprizzare gioia da tutti i pori. E non potrebbe essere diversamente visto l’amore che li lega e che, sul red carpet del Festival del Cinema, è apparso più splendente che mai. Lei elegantissima con un abito monospalla avorio ha posato radiosa e sorridente a fianco del suo Leo, godendosi finalmente la meritata vittoria portata a casa alle Olimpiadi con la sua squadra, con cui è arrivata a mettere al collo la medaglia più ambita, quella d’oro. E dopo gli haters per Paola Egonu è il momento dell'affetto.
Sembra proprio una favola felice quella di Paola Egonu che finalmente può godersi un’autentica ondata di affetto e calore da parte dei suoi fan, mentre le brutte vicissitudini del passato e l’hate scagliato su di lei dagli odiatori social sembranono ormai essere un brutto ricordo.
Le foto, condivise sul profilo Instagram di Paola con la didascalia «It was like living a dream» («È stato come vivere un sogno») hanno subito conquistato migliaia di like e tantissimi complimenti dai suoi followers, facendole dimenticare le difficoltà di qualche tempo fa, quando la Egonu veniva pesantemente criticata sui social con commenti a sfondo razzista.
Dopo la vittoria alle Olimpiadi di Parigi con la squadra di pallavolo, Leonardo Puliti aveva scritto a Paola un bellissimo messaggio: «Hai dedicato così tanto tempo al tuo miglioramento da non avere tempo per le critiche degli altri. Hai un grande cuore e lo hai proclamato al mondo non con grandi parole ma attraverso grandi azioni. Prometti a te stessa di vivere confidando che il mondo sia dalla tua parte finché segui sinceramente la tua parte migliore. Sono così fortunato e grato di poter stare al tuo fianco mentre raggiungi tutti i tuoi traguardi più ambiziosi my queen».
Paola Egonu: dagli attacchi razzisti all’ansia fino alla sensazione di non farcela più
Una vita da campionessa, ma non certo una vita facile: intervistata lo scorso anno da Vanity Fair, quando ancora la medaglia d’oro alle Olimpiadi era un sogno da rincorrere, Paola Egonu ha aperto il suo cuore raccontando episodi della sua vita che fa davvero male sentire. Come i casi di razzismo che hanno riguardato lei in prima persona, ma anche sua madre, alla quale a volte veniva persino vietato di entrare in alcuni luoghi solo perché di colore. O ricordi della sua infanzia, di quando Paola andava all’asilo, e rimase traumatizzata da una maestra che le impedì di andare al bagno e la lasciò poi per ore sporca senza pulirla. Umiliazioni che su una bambina lasciano segni profondi e che con Paola non hanno fatto eccezione.
E che forse si legano a doppio filo con gli attacchi d’ansia di cui la pallavolista soffre, che fino a poco tempo fa ancora le toglievano il fiato all’improvviso. Ma di andare in analisi Paola non ne ha mai voluto sapere perché, come raccontato nell’intervista, «Ho paura di andare in analisi. Ho paura di tirare fuori qualcosa di grosso e di non saperlo gestire. E io non posso permettermi di stare male perché, comunque vada, devo giocare».
Ma a Paola Egonu non sono mancati neanche i momenti di profondo sconforto, come quando è arrivata a pensare «Vinci, vinci vinci, ma poi torni a casa e ti chiedi: sei felice? La risposta a volte è no e in quei momenti mi domando: chi me lo fa fare?» ma a lasciare la pallavolo, per fortuna, non ci pensa proprio anche perché racconta «Dovrei ricominciare da capo. E io ho faticato tanto per arrivare qui. Non so neanche perché finisco a pensare certe cose. So solo che ho 24 anni e che della vita mi sto perdendo momenti preziosi, con la famiglia, con gli amici. Non sono neanche potuta andare al funerale di mio nonno perché ero alle Olimpiadi. Sacrifico tutto, tut-to. E, spesso, non viene apprezzato» aveva concluso sconfortata.
Ma oggi le cose sono cambiate: Paola è una campionessa olimpica nel pieno della sua giovinezza e finalmente ha accanto un amore con la A maiuscola pronto a risollevarla ogni volta che ne avrà bisogno.