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Paris Hilton parla del suo passato da incubo: «Ho subito abusi e violenze in un centro per minori»

paris hilton primo piano
 
L’ereditiera ripercorre gli anni difficili trascorsi in un centro di recupero per ragazzi problematici trasformato in trappola infernale: abusi sessuali, violenze e somministrazione di farmaci hanno lasciato su di lei ferite profonde. Ora lotta affinché questo non accada più a nessuno.

Figlia di Conrad, fondatore della celebre catena di hotel di lusso di cui porta il nome, Paris Hilton è l'emblema di come l'apparenza possa ingannare. Per molti l'ereditiera è sempre stata il simbolo di una gioventù ricca e viziata, con una vita patinata fatta di location da sogno, abiti d’alta moda e lustrini; in realtà Paris porta dentro di sè ferite profonde per aver vissuto una realtà da incubo fatta di abusi e violenze risalente a quando era solo una ragazzina.

Cosa ha raccontato Paris Hilton

Ascoltata ufficialmente al Congresso di Washington dalla Commissione per le questioni economiche e sociali, Paris ha rivelato di essere stata abusata sessualmente, di aver subito la somministrazione di farmaci psicotropi e di aver subito violenze fisiche e psicologiche.

I fatti risalgono a quando si trovava alla Provo Canyon School dello Utah, un centro di riabilitazione per giovani problematici dove i suoi genitori l’avevano mandata a causa del suo scarso rendimento scolastico e della sua indole ribelle di sedicenne che non voleva sottostare alle regole e voleva vivere una vita di eccessi.

Il centro però si era rivelato un inferno e i programmi di rieducazione assolutamente disumani:

«Sono stata abusata sessualmente dallo staff, trattenuta con violenza e costretta ad assumere farmaci psicotropi per anni. Sono stata violentemente trattenuta e trascinata lungo i corridoi, spogliata nuda e gettata in isolamento. I miei genitori sono stati completamente ingannati, hanno mentito loro» ha dichiarato infatti l’ereditiera che aveva già parlato di quanto subito nel 2020, nel suo documentario This is Paris.

Il motivo per cui oggi Paris Hilton è tornata a parlarne è perché vuole che le cose cambino e che ci sia maggiore regolamentazione e controllo in questi centri dedicati a bambini e adolescenti problematici. Perché ciò che è accaduto a lei non capiti più a nessuno.

«Collocare un giovane in affidamento in una struttura costa circa 800-1000 dollari al giorno, molto più costoso che aiutarlo nella propria comunità. È più importante proteggere i profitti delle aziende o proteggere le vite dei giovani in affidamento? Non c'è educazione in questi posti, c'è muffa e sangue sui muri. È orribile, alcuni sono peggio dei canili. Si preoccupano più del profitto che della sicurezza dei bambini», ha sottolineato Paris in occasione dell’udienza sul rafforzamento dei programmi di welfare e protezione dei bambini americani.

Una realtà raccapricciante che l'ereditiera ancora oggi non ha dimenticato e che l’ha portata a soffrire per anni di PTSD, ovvero disordine da stress post-traumatico, oltre ad aver ricevuto una diagnosi di ADHD come racconta nel suo libro uscito lo scorso gennaio.

Paris Hilton? Una Troubled Teen

Paris dunque è stata una Troubled Teen, come vengono definiti in America i ragazzi problematici. Quella dei Troubled Teens è una realtà purtroppo ancora molto diffusa tanto che su TikTok, proprio per sensibilizzare sull’argomento, molti ex ragazzi con problemi hanno utilizzato la piattaforma per condividere la loro esperienza, spesso documentata con foto e altre prove. 

Oggi Paris sta meglio, ma le ferite lasciate da quell'orribile esperienza bruciano ancora e, in un’intervista rilasciata a People, l'ereditiera ha dichiarato:

«Ho sepolto la mia verità per così tanto, ma sono orgogliosa della donna forte che sono diventata. Le persone potrebbero pensare che tutto nella mia vita sia stato facile per me, ma voglio mostrare al mondo chi sono veramente. Come mamma, queste storie mi spezzano il cuore. Il trattamento che questi ragazzi hanno dovuto subire è criminale. Non mi fermerò finché la gioventù americana non sarà al sicuro».

Paria ha poi concluso con un messaggio di speranza e aiuto rivolto a tutti coloro che, come lei, hanno passato o stanno passando lo stesso inferno: «Se sei un bambino del sistema, ascolta le mie parole: Ti vedo. Ti credo. So cosa state passando e non vi abbandonerò». 

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