In vista della Giornata Mondiale contro l'Omolesbobitrasfobia (17 maggio) la Ong Ilga Europe ha pubblicato la sedicesima edizione della Rainbow Map. Si tratta di una ricerca che traccia i livelli dei diritti Lgbtq+ in 49 Paesi di Europa e Asia in base alla situazione legislativa. Nella Rainbow Map di quest'anno, appena pubblicata, l'Italia scivola al 36esimo posto su 49, perdendo 2 posizioni rispetto alla precedente edizione.
Sul sito di Rainbow Map è possibile consultare tutti i parametri che sono stati utilizzati per tracciare questa analisi. A determinare la posizione dell'Italia una serie di carenze legislative sul fronte dei diritti che continuano a non venire sanate.
Un esempio su tutti: il fatto che in Italia non sia stato ancora riconosciuto il matrimonio omosessuale. Ma anche il fatto che non esista ancora una legge che sanzioni adeguatamente i crimini d'odio e le discriminazioni contro le persone Lgbtq+. A ciò si aggiungono i fatti di cronaca, che ci riferiscono di un contesto in cui i crimini contro le persone appartenenti alla comunità lgbtq+ rappresentano una voce ancora troppo consistente. Altro elemento pregiudicante il fatto che in Italia siano ancora legali le cosiddette "terapie di conversione", vale a dire trattamenti volti a modificare l'orientamento sessuale da omosessuale a eterosessuale.
In testa alla classifica figurano Malta, Islanda e Belgio.