Capelli turchini, sguardo magnetico e un mood vocale super riconoscibile: Rose Villain è una delle cantanti italiane più in trend del momento, merito del tormentone presentato a Sanremo, il singolo Click Boom!, e del successo di Radio Sakura, il progetto musicale lanciato lo scorso 8 Marzo e già Disco D'Oro.
Tra le artiste più fresche e nuove del panorama musicale attuale, forte anche di collaborazioni illustri come quella con Guè nel singolo Come un Tuono, Rose Villain non è certo una sconosciuta nel mondo del rap grazie alle sue innumerevoli collaborazioni illustri. La vita della cantante però non è stata sempre rose e fiori, specie all’inizio della sua carriera.
Intervistata da Billboard per parlare dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, Rose Villain ha rivelato di aver ricevuto avances da parte dei suoi discografici proprio all’inizio della sua attività di cantante, quando aveva solo 20 anni, aprendo così una finestra sul tema degli abusi in campo musicale.
"Una forma di pressione che non sopporto è doversi vestire in modo sexy. Mi fa letteralmente impazzire. L'ho visto anche in America. Ricordo gli amministratori delegati che ci hanno provato con me quando avevo solo 20 anni. Dobbiamo imparare a dire un deciso no" ha dichiarato la cantante, lanciando così un appello a tutte le ragazze che dovessero trovarsi in questa situazione a non cedere e ad imporre la propria dignità.
Il tema della violenza e degli abusi ricorre anche in un’altra occasione: a inizio Aprile l’artista aveva denunciato la diffusione su internet di sue immagini deep fake pornografiche, dichiarando il suo sentirsi profondamente a disagio e violata, esprimendo il timore che la sua voce possa un giorno impropriamente essere utilizzata per "farle dire cose orribili" attraverso l’uso dell’AI.
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In quell’occasione, attraverso una storia sul suo profilo Instagram, Rose aveva lanciato un importante messaggio: "È una violenza a tutti gli effetti e il problema è che queste cose succedono anche a persone molto fragili che magari non sanno proteggersi, tutelarsi e difendersi come invece possono e devono fare".
Nel corso dell’intervista rilasciata a Billboard, l'artista ha affrontato anche un altro tema fondamentale: quello della disuguaglianza di genere in campo musicale. Quando a 19 anni, si trovava negli Stati Uniti per firmare il suo primo contratto, ricorda di come i rapper americani avessero "sdoganato una narrazione libera, anche riguardo al sesso" influenzando in parte anche il mondo del pop italiano: eppure ci sono ancora tante resistenze culturali.
La cantante porta l'esempio di due artiste italiane che durante i loro concerti non si fanno problemi ad indossare capi estremamente femminili o a ballare sul palco in piena libertà, ma proprio per questo sono spesso oggetto di critiche e dichiara nell'intervista: "Prendiamo ad esempio Elodie, che durante il tour ha ballato come se fosse su un cubo in discoteca. È stata criticata ma probabilmente non le importava. Annalisa, stessa cosa. Penso che non ci sia niente di più bello di una donna che si sente libera di comportarsi come vuole".
Libertà ed uguaglianza, privacy e rispetto di sè: il messaggio di Rose Villain è arrivato forte e chiaro.