Se ci fosse una medaglia olimpica anche per i Giochi più chiacchierati di sempre, senza dubbio le Olimpiadi di Parigi 2024 si piazzerebbero tra i primissimi posti. In questi giorni di gare, infatti, a tenere banco sui social e sui media nazionali e mondiali sono senza dubbio le storie, i commenti, gli antefatti e i backstage delle gare stesse, dove spesso succede di tutto e di più. E se ci sono storie di grande forza e coraggio, come quelle della schermitrice scesa in pedana nonostante un tumore (Nathalie Moellhausen) o quella che ha gareggiato con una pancina di 7 mesi (Nada Hafez), ci sono anche storie che sembrano alimentarsi con il fuoco della polemica, spesso anche inutile (la discussione sui capelli della ginnasta Simone Biles ne è un esempio).
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Poi però c’è l’altra faccia della medaglia, quella del sessismo, sempre pronta a mostrare il suo volto più becero, quando meno te lo aspetti. Ad esempio insinuandosi tra i commenti dei cronisti sportivi di radio e tv che, anziché essere professionali ed imparziali, a volte si lasciano andare a commenti decisamente personali e soggettivi.
È quello che è accaduto anche in questi giorni e che ha scatenato un’ondata di sdegno tra le giornaliste francesi: stiamo parlando dei commenti sessisti rivolti dai cronisti dell'emittente francese RMC all’indirizzo della tennista Sara Errani.
La nostra campionessa era infatti impegnata sul campo da tennis insieme all’altra atleta tricolore, Jasmine Paolini, contro le francesi Caroline Garcia e Diane Parry e il commento di un cronista all’improvviso ha lasciato tutti di stucco: «A sinistra c’è Sara Errani che è il capo, fa tutto lei: lava i piatti, cucina, pulisce». I commenti, seguiti dalle risatine, non sono passati però sotto gamba e hanno scatenato una reazione nelle giornaliste francesi che hanno deciso di intervenire facendo smuovere ben due organizzazioni.
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L’Associazione francese delle giornaliste sportive e l’Unione dei giornalisti sportivi di Francia sono intervenuti riportando l’ordine tra le cose e condannando fermamente l’accaduto: «I commenti sessisti e misogini non trovano spazio in una competizione internazionale» facendo apertamente riferimento al commentatore di RMC.
La cosa grave è che l’episodio non è un caso isolato: pochi giorni prima un altro commentatore, Bob Bollard, aveva rivolto commenti misogini e sessisti all’indirizzo di altre atlete, in questo caso delle nuotatrici, dicendo «Beh, le donne finiscono di truccarsi. Sapete come sono le donne... se ne stanno in giro a rifarsi il trucco» facendo ironia sul tempo che avevano impiegato le nuotatrici australiane della 4x100 femminile per raggiungere il podio.
Anche in questo caso i commenti non sono passati inosservati e Bob Bollard è stato spedito a casa con effetto immediato, sollevato dal suo compito di commentatore dopo le frasi inopportune.
In una nota le associazioni della stampa francese avevano fatto sapere: «Notiamo che altrove in Europa, quando qualcosa va storto, viene punito».
Sui social, ovviamente, si è aperta una polemica infinita tra chi ritiene esagerate le reazioni a questi commenti e chi afferma che queste Olimpiadi siano un disastro a livello di comunicazione.
I commenti sessisti tra l’altro arrivano in un momento davvero molto delicato per i giochi olimpici, nel pieno di altre due polemiche piuttosto robuste: quella della pugile italiana Angela Carini, ritiratasi dopo solo 45 secondi dal match con l’algerina Imane Khelif, accusata di essere un’atleta transgender quando, in realtà, ha solo un problema ormonale genetico che le fa produrre più testosterone; e quella sui malori diffusi dei partecipanti al Triathlon che hanno iniziato a stare malissimo dopo aver nuotato nelle acque super inquinate della Senna e hanno testimoniato la presenza di cose «a cui è meglio non pensare», come dichiarato anche dalla triatleta belga Jolien Vermeylen.
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