L’amore è sempre amore, in ogni sua forma, e su questo siamo tutti d’accordo, ma non sempre e non in ogni luogo del pianeta questa regola aurea vale allo stesso modo.
Ancora oggi ci sono Paesi che non ammettono l’omosessualità e meno che mai le unioni tra persone dello stesso sesso, delegittimando la possibilità di amare e godere di diritti di legge come se si trattasse di una mera questione burocratica.
Questo accade in molti Paesi ed è accaduto per lungo tempo anche in Asia. Dunque quello di oggi è senza dubbio un traguardo storico: nel meraviglioso paese del sud-est asiatico, da sempre meta prediletta di chi ama la natura incontaminata che si fonde con la storia, grazie alla presenza di templi molto antichi, senza dimenticare l’irresistibile cucina, da oggi sono stati riconosciuti i matrimoni omosessuali.
Dunque il Paese dei Sorrisi, come viene chiamato per la gentilezza e la cordialità dei suoi abitanti, sarà ancora di più un paradiso grazie alla possibilità di legittimare l’amore tra persone dello stesso sesso.
Un obiettivo raggiunto grazie a Re Maha Vajiralongkorn che ha finalmente dato l'assenso reale alla nuova Legge sui matrimoni omosessuali in Thailandia, che è stata approvata dal Parlamento lo scorso giugno e che entrerà in vigore tra 4 mesi.
Dunque in Thailandia le coppie LGBTQ+ potranno finalmente non solo sposarsi, ma anche registrare legalmente la loro unione, rispettando i tempi di abilitazione effettiva della Legge che garantisce pieni diritti legali, finanziari e medici ai coniugi di qualsiasi genere.
Un traguardo epocale raggiunto grazie ad una modifica nel Codice Civile e Commerciale dove, secondo quanto affermato dalla nuova Legge, il matrimonio non è più solo una unione tra uomo e donna, ma una vera e propria "partnership" tra due individui, cambiando di fatto i termini canonici “uomini e donne” e “marito e moglie” con le parole “individui” e “partner matrimoniali”.
In questo modo chiunque, di qualunque sesso, può finalmente convolare a nozze e registrare legalmente la propria unione godendo di pieni diritti. “Il diritto all’uguaglianza in Thailandia è iniziato. È solo l’inizio e seguiranno ulteriori leggi per i diritti e le libertà delle persone” ha aggiunto Danuphorn Punnakanta che ha partecipato all’autorizzazione della Legge.
Storicamente la Thailandia non è il primo Paese di tutta l’Asia ad aver legalizzato i matrimoni omosessuali: nel 2019 infatti il primo Paese in assoluto ad aver introdotto il matrimonio egualitario è stato Taiwan. Nel 2017 la Corte costituzionale aveva stabilito che l’esecutivo avrebbe dovuto assicurare entro due anni misure legislative per garantire l’eguaglianza dei diritti alle coppie dello stesso sesso e ciò era effettivamente accaduto nel maggio del 2019.
In quell’occasione Annie Huang, direttrice di Amnesty International Taiwan, aveva così commentato la notizia:
“Taiwan ha fatto la storia nella lotta per l’uguaglianza per le persone Lgbti. L’amore ha vinto sull’odio e l’eguaglianza ha avuto la meglio sulla discriminazione. Questo è il momento per amare e celebrare, ma il cammino di Taiwan per diventare il primo paese asiatico a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato lungo e tortuoso. Ci auguriamo che questo traguardo possa generare un’ondata di emulazione in tutta l’Asia“ e ora, finalmente, la Thailandia ha dato seguito al virtuoso invito della Huang, seguendo a ruota Taiwan e Nepal.
La notizia è stata accolta dagli utenti della rete con un coro di commenti positivi e di "finalmente", a testimonianza che c'è sempre più bisogno di amore e meno di diseguaglianze e pregiudizi.
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