In un’epoca in cui la tecnologia corre veloce, si fa spesso fatica a starle dietro, a comprenderne ogni risvolto, anche i più delicati: questo accade soprattutto con le tecnologie più innovative, come ad esempio l’Intelligenza Artificiale che, oltre alle molteplici potenzialità che offre, rappresenta anche un pericolo costante perché è uno strumento che, se utilizzato in modo sbagliato o dalle persone sbagliate, può provocare seri danni.
E se una via di mezzo sarebbe la più facile da seguire, spesso l’equilibrio perfetto tra tecnologia e buon senso viene meno. Il risultato? I molteplici casi di deepfake con cui spesso viene utilizzata l’Intelligenza Artificiale (che per comodità chiameremo AI) per riprodurre volti e voci, anche di celebrità, e fargli fare sostanzialmente ciò che si vuole. Come quello che è accaduto recentemente a Jenna Ortega, costretta addirittura a cancellare il suo account Twitter.
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Accade così che un attore da premio Oscar del calibro di Tom Hanks venga preso di mira dall’AI e “sfruttato” per motivi tutt’altro che leciti. L’attore hollywoodiano infatti è stato vittima di un nuovo caso di deepfake in cui la sua figura, la sua voce e la sua mimica facciale sono state fedelmente ricreate dall’AI per pubblicizzare cure e rimedi miracolosi.
L’attore, una volta resosi conto di quanto stava accadendo e della pericolosità dell’argomento trattato, ovvero quello legato alla salute, si è subito attivato per pubblicare un annuncio ufficiale sul suo profilo Instagram, seguito da più di 9 milioni di persone.
Nel post pubblicato da Tom Hanks si legge: «Ci sono diverse pubblicità su Internet che usano falsamente il mio nome, la mia immagine e la mia voce per promuovere terapie e medicine miracolose. Queste pubblicità sono state create senza il mio consenso, fraudolentemente e tramite intelligenza artificiale. Non ho nulla a che fare con questi post o con i prodotti e i trattamenti, o con i portavoce che decantano queste cure. Ho il diabete di tipo 2 e lavoro solo con il mio medico per quanto riguarda le mie terapie. Non fatevi ingannare. Non fatevi truffare. Non perdete i vostri soldi duramente guadagnati».
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In questo modo l’attore ha voluto chiarire con fermezza la sua totale estraneità ai casi di deepfake che lo hanno visto protagonista e ai quali Tom Hanks è tutt’altro che nuovo. Già in passato la sua figura era stata utilizzata impropriamente attraverso video generati dall’AI in cui l’attore veniva utilizzato per promuovere un piano dentistico.
Evidentemente la sua fama come attore, unita alla grande stima che nutrono i suoi fan per lui, spingono le persone che utilizzano l’AI in maniera fraudolenta a prenderlo come esempio quando si tratta di cure mediche e similari. Forse perché Tom Hanks rappresenta l’esempio dell’attore di talento rassicurante che ispira simpatia e fiducia.
Sta di fatto che il protagonista di Robinson Crusoe si è risentito molto per questa ennesima bufala e ci ha tenuto a mettere subito in chiaro le cose, soprattutto perché con la salute non si scherza e truffe di questo genere possono davvero fare enormi danni alle persone, oltre che portarle a spendere soldi inutilmente per prodotti e cure che di miracoloso non hanno proprio nulla.
L’attore aveva già espresso la sua preoccupazione per questa nuova tecnologia in una puntata del podcast del comico inglese Adam Buxton e, in quell’occasione, aveva ribadito il suo punto di vista proprio riguardo l’Intelligenza Artificiale: «L’abbiamo vista arrivare, abbiamo visto che ci sarebbe stata questa capacità di prendere gli zero e gli uno in un computer e di trasformarli in un volto e in un personaggio. Ora che da allora è cresciuta un miliardo di volte, la vediamo dappertutto. Posso solo dirvi che ci sono discussioni in corso in tutte le associazioni, in tutte le agenzie e in tutti gli studi legali per stabilire le conseguenze legali del fatto che la mia faccia e la mia voce – e quella di chiunque altro – siano la nostra proprietà intellettuale».
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Un altro aspetto che spaventa Tom Hanks è anche il fatto che l’AI sopravviva alla persona stessa: nel momento in cui l’attore dovesse non esserci più, i deepfake generati con l’AI continuerebbero comunque a restare in circolazione, rappresentando un pericolo reale per tutti coloro che dovessero credere alla loro veridicità.